Questi libri sono rari

L’arte, lo stile, la verità, il verismo […] non costituiscono la parte essenziale della letteratura. Ogni volta che [un libro vero, un libro profondo] appare, così nuovo e così straordinariamente sé stesso […] sembra allora che la letteratura nel suo insieme venga rimessa in dubbio. Il libro diventa in qualche modo un vendicatore implacabile e solitario che distrugge d’un tratto anni d’abitudini e di comfort letterario. Questi libri sono rari. E soprattutto rari sono quelli che sono stati accettati dalla letteratura, giacché la loro eccezionalità deriva dal fatto che utilizzano la letteratura in tutta la sua latitudine, snaturandola […]. Solo l’intervento di spiriti lungimiranti ha permesso loro di uscire dall’oblio, di sfuggire alla confidenzialità, di essere «pubblici» – e pertanto di essere inquietanti più che rassicuranti. Questi libri sono rari: […] opere violente, parodistiche, aggressive, libri del limite, libri della negazione quasi assoluta; libri che non sono fatti per rassicurare, […] grida […], maledizioni, che non ammettono propriamente alcun pubblico, che ci attraversano e ci escludono al contempo: libri di tortura. Sade, Lautréamont. […] Criminali senza crimine che sono stati esiliati, incarcerati all’interno della vita stessa.