Città dell’Arcadia nord orientale posta sulle rive del lago o della palude dove vivevano gli uccelli cacciati da Eracle
Zeus incapricciatosi di Alcmena, prende le sembianze del marito di lei, Anfitrione. Zeus passa con la donna un giorno e una notte d'amore, notte che in effetti era durata tre giorni poiché Zeus aveva ordinato al sole di riposarsi per tre giorni. Intanto fatto... Leggi.

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2) Uno dei cinquanta figli di LicaoneNome di diversi personaggi, fra cui: 1. un figlio di Priamo e Laotoe (Hom. Il. 3, 333; 20, 81); 2. un eroe arcade, figlio di Pelasgo e dell'Oceanina Melibea o della ninfa Cillene (Apollod. Bibl. 3, 8, 1); 3. e il figlio di Ares... Leggi.
3) Nipote di ArcadeFiglio di Zeus e della ninfa Callisto. Insegnò agli uomini a seminare i cereali, a filare la lana e a fare il pane.... Leggi, figlio di ElatoUno dei centauri. Altro Elato fu il fondatore della città Elatea, e figlio di Leanira e di Arcade.... Leggi e LaodiceNome di diverse eroine, fra cui: 1. la figlia del re di Cipro Cinira (Apollod. Bibl. 3, 9, 1); 2. la figlia dell'arcade Agapenore (Pausan. 8, 5, 3; 53, 7); 3. una delle figlie di Agamennone e Clitennestra (Hom. Il. 9, 145); 4. e... Leggi.
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Figlio di Elato e Laodice, eponimo della città di Stinfalo nel Peloponneso (Pausan. 8, 4, 4).
Secondo Carnoy (DEMGR) il toponimo sarebbe una forma con infissione nasale e pelasgica dall’indoeuropeo *stup, “masso”, visto che il nome è anche quello di una montagna che sorge nelle vicinanze. Oppure potrebbe venire dall’indoeuropeo *stemp-, “tronco d’albero”, dove la -m diventa -um in pelasgico: ciò deriverebbe dal fatto che nella zona c’era una grande presenza di alberi (Carnoy, “Orbis” 3, 1954, p. 436).
Secondo Carnoy (DEMGR) il toponimo sarebbe una forma con infissione nasale e pelasgica dall’indoeuropeo *stup, “masso”, visto che il nome è anche quello di una montagna che sorge nelle vicinanze. Oppure potrebbe venire dall’indoeuropeo *stemp-, “tronco d’albero”, dove la -m diventa -um in pelasgico: ciò deriverebbe dal fatto che nella zona c’era una grande presenza di alberi (Carnoy, “Orbis” 3, 1954, p. 436).
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