
È guardandosi, attribuendosi peso, valore, destino, che l’uomo perde il senso dell’essere, poiché vedere solo gli essenti è possibile a condizione di essere solo un essente, di rapportarsi nell’essente all’essente, divelto dall’essere che è il pensare stesso nel suo sapersi. Vano è dunque esecrare ⋯