Ci sono ancor sempre candidi osservatori di sé, che credono che esistano «certezze immediate», ad esempio «io penso», oppure, secondo la superstizione di Schopenhauer, «io voglio»: come se qui il conoscere fosse in grado di comprendere il suo ⋯
Egli appartiene alla categoria di coloro che Musil ha chiamato «gli uomini del possibile», contrapponendoli agli «uomini del reale», appartiene cioè a coloro che sono particolarmente sensibili alla contingenza e alla precarietà di ciò che è, e particolarmente disposti a scorgere tutto ciò che ⋯