Che fetore immondo!
Ricordi, anima mia, quel che vedemmo
un bel mattino dolce d’estate dietro quel sentiero?
una carogna infame, su un letto sparso di sassi:
zampe all’aria, come una laida donna,
ardente e trasudante veleni,
spalancava il ventre indifferente e cinico
tra tante esalazioni.
Batteva il ⋯