Adriano sei tu
Mi sono divertita a fare e rifare questo ritratto d’un uomo quasi saggio; impossibile prendere per figura centrale un personaggio femminile; porre, ad esempio, come asse del racconto, anziché Adriano, Plotina. La vita delle donne è troppo limitata o troppo segreta. Se una donna parla di sé, il primo rimprovero che le si farà è di non esser più una donna. É già abbastanza difficile far proferire qualche verità a un uomo.

Se quest’uomo non avesse conservato la pace nel mondo e rinnovato l’economia dell’impero, le sue gioie, le sue sventure mi interesserebbero meno. Non ho tardato molto ad accorgermi che scrivevo la vita d’un grand’uomo; e di conseguenza, un maggior rispetto della verità, una maggiore attenzione, e, da parte mia, un maggior silenzio. Come sono grossolani quelli che dicono: «Adriano sei tu»; ancor di più lo sono coloro che si meravigliano che si sia scelto un soggetto così remoto e straniero. Lo stregone che si taglia il pollice al momento di evocare le ombre sa che esse obbediranno al suo appello soltanto perché lambiscono il proprio sangue; e sa o dovrebbe sapere, che le voci che gli parlano sono più sagge e più degne d’attenzione che le sue grida. L’uomo appassionato di verità, o, se non altro, di esattezza, il più delle volte è in grado di accorgersi, come Pilato, che la verità non è pura. Ne conseguono, mescolate alle affermazioni dirette, alcune esitazioni, sottintesi, deviazioni che uno spirito più convenzionale non avrebbe avuto; in certi momenti, rari peraltro, m’è accaduto persino di sentire che l’imperatore mentiva. In questi casi, bisognava lasciare che mentisse, come noi tutti. Nota del 1949: più cerco di fare un ritratto somigliante, più m’allontano dal libro e dall’uomo che potrebbe piacere; solo qualche amatore dei destini umani comprenderà. Coloro che avrebbero preferito un “Diario di Adriano” alle “Memorie di Adriano” dimenticano che un uomo d’azione raramente tiene un diario; più tardi, al fondo d’un periodo di inattività, egli si ricorda, prende nota e, il più delle volte, stupisce.

Crediti
 Marguerite Yourcenar
 Memorie di Adriano
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Quotes per Marguerite Yourcenar

Non si vede due volte lo stesso ciliegio, né la stessa luna contro cui si staglia un pino. Ogni momento è ultimo, perché è unico.

Veniamo puniti per non essere riusciti a rimanere soli.

Ogni uomo, nel corso della sua breve esistenza, deve scegliere eternamente tra la speranza insonne e la saggia rinuncia a ogni speranza, tra i piaceri dell’anarchia e quelli dell’ordine, tra il Titano e l’Olimpico. Scegliere tra essi, o riuscire a comporre, tra essi, l’armonia.  Memorie di Adriano

La vita fa presto a riformare dei vincoli che prendono il posto di quelli da cui ci si sente liberati: qualunque cosa si faccia e ovunque si vada, dei muri ci si levano intorno creati da noi, dapprima riparo e subito prigione.

Fondare biblioteche è un po' come costruire ancora granai pubblici: ammassare riserve contro l'inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire.