Sul Festival di Sanremo Se si trattasse di una gara di ugole. Se io pensassi di essere attrezzato per fronteggiare delle ugole sicuramente migliori della mia, se fosse solo un fatto di corde vocali, la si potrebbe ancora considerare una competizione quasi sportiva, perché le corde vocali sono pur sempre dei muscoli. Nel mio caso dovrei andare ad esprimere i miei sentimenti o la tecnica con i quali io riesco ad esprimerli, e credo che questo non possa essere argomento di competizione.
Se posso permettermi il lusso del termine, da un punto di vista ideologico sono sicuramente anarchico. Sono uno che pensa di essere abbastanza civile da riuscire a governarsi per conto proprio.
I miei erano abbastanza illuminati da consentirmi di frequentare la strada. Così ho imparato bene il genovese (mentre in casa si parlava, oltre che in italiano, in francese), e ho conosciuto Tina, Alda, Marilina, gente generosa e aperta; figlie di mignotta nel senso autentico della parola visto che le madri facevano quello. La musica si ascoltava a casa, ma non era riconosciuta come mestiere: nella vita si poteva fare l'avvocato, il medico, il bancario, ma non si poteva cantare.
Gli artisti sono gli anticorpi che la società ha contro il potere. L'artista non deve integrarsi.
E lei capì chiaramente che se lui era il fuoco lei doveva essere il legno.
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