Le teste di Arcimboldo sono mostruose perché rimandano tutte, quale che sia la grazia del soggetto allegorico, […] ad un malessere sostanziale: il brulichio. La mischia di cose viventi (vegetali, animali, bambini) disposte in un disordine stipato (prima di raggiungere l'intelligibilità della figura finale) evoca tutta una vita larvale, un pullulìo di esseri vegetativi, vermi, feti, visceri al limite della vita, non ancora nati eppure già putrescenti. Arcimboldo
La relazione tra Eros e poesia è un tema che ha affascinato numerosi autori nel corso della storia della letteratura. Eros, la personificazione dell'amore e del desiderio nella mitologia greca, ha spesso rappresentato una fonte di ispirazione per i poeti, che hanno cercato di esprimere attraverso i loro versi le complessità e le sfumature dell'amore. Questa connessione ha dato vita a opere che esplorano l'intensità emotiva, la bellezza, il tormento e l'estasi dell'amore.
Per la metafisica classica non c'era alcun inconveniente nel «dividere» la persona (Racine: «Ho due uomini in me»); anzi, al contrario, provvista di due termini opposti, la persona procedeva come un buon paradigma (alto/basso, carne/spirito, cielo/terra); le parti in lotta si riconciliavano nella fondazione d'un senso: il senso dell'Uomo. Ecco perché, quando oggi parliamo d'un soggetto diviso, non è affatto per riconoscere le sue contraddizioni semplici, le sue doppie postulazioni ecc.; è una diffrazione cui si mira, uno sparpagliamento in un passo di danza, di cui non resta più né il nucleo né una struttura del senso: io non sono contraddittorio, sono disperso.
Testo vuol dire Tessuto; ma laddove fin qui si è sempre preso questo tessuto per un prodotto, un velo già fatto dietro al quale, più o meno nascosto, sta il senso (la verità), adesso accentuiamo, nel tessuto, l'idea generativa per cui il testo si fa, si lavora attraverso un intreccio perpetuo; sperduto in questo tessuto – questa tessitura – il soggetto vi si disfa, simile a un ragno che si dissolva da sé nelle secrezioni costruttive della sua tela. Il piacere del testo
Qualsiasi altro desiderio che non sia il mio non è forse folle?
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