El diablo entre las piernas è un film drammatico del 2019 diretto dal celebre regista messicano Arturo Ripstein, conosciuto per il suo stile distintivo e la sua esplorazione di temi complessi e controversi. Questo film, scritto dalla sceneggiatrice Paz Alicia Garciadiego, sua collaboratrice abituale, è un’opera intensa e provocatoria che affronta la vecchiaia, la sessualità e le dinamiche di potere all’interno di una coppia anziana.
La storia ruota attorno a Beatriz (interpretata da Sylvia Pasquel) e il suo marito (interpretato da Alejandro Suárez), due coniugi anziani che vivono un matrimonio tormentato e caratterizzato da sentimenti di risentimento, gelosia e desiderio represso. Beatriz, nonostante l’età avanzata, continua a essere una donna di grande sensualità e vitalità, mentre suo marito, ossessionato dalla gelosia, la controlla e la tormenta costantemente con sospetti di infedeltà.
Il titolo stesso del film, “El diablo entre las piernas” (che si traduce come Il diavolo tra le gambe), allude alla tensione sessuale e ai conflitti che permeano la relazione dei protagonisti. La sessualità è trattata senza eufemismi, mostrando la complessità e le contraddizioni dei desideri umani anche in età avanzata. Ripstein, con il suo approccio viscerale e senza compromessi, dipinge un quadro crudo e realistico delle dinamiche di coppia, mettendo in luce quanto l’amore e l’odio possano coesistere e alimentarsi reciprocamente.
La casa in cui vivono Beatriz e suo marito diventa un microcosmo di questa lotta continua, un ambiente claustrofobico dove ogni gesto e parola può innescare conflitti. La figura della domestica, interpretata da Greta Cervantes, aggiunge ulteriore tensione alla narrazione. Testimone e partecipe dei conflitti tra i due anziani, la domestica rappresenta un terzo elemento che osserva e, in qualche modo, subisce le dinamiche distruttive della coppia.
L’opera di Ripstein si distingue per la sua fotografia in bianco e nero, che conferisce al film un’atmosfera cupa e senza tempo, enfatizzando la decadenza e l’inevitabile declino dei protagonisti. La scelta del bianco e nero non è solo estetica, ma sottolinea la dicotomia tra luce e ombra, amore e odio, vita e morte, che pervade l’intera pellicola.
Il film non offre facili risposte o soluzioni, ma piuttosto invita il pubblico a riflettere sulla complessità dei rapporti umani e sulla natura della passione. Le performance degli attori sono straordinarie, con Sylvia Pasquel che offre una rappresentazione intensa e vulnerabile di Beatriz, mentre Alejandro Suárez ritrae con maestria l’uomo tormentato dai suoi demoni interiori.
El diablo entre las piernas è un’opera coraggiosa e profonda che esplora territori raramente affrontati nel cinema contemporaneo. La pellicola è una meditazione sulla condizione umana, sulla solitudine, e sull’insaziabile bisogno di connessione e intimità, nonostante le ferite e i conflitti che questi desideri possono portare.
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