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«La giusta maniera di procedere da sé, o di essere condotto da un altro, nelle cose d’amore è questa: prendendo le mosse dalle cose belle di quaggiù, salire sempre di più, come per gradini, da un solo corpo bello a due, e da due a tutti i corpi belli, e da tutti i corpi belli alle belle attività umane, e da queste alle belle conoscenze, e dalle conoscenze fino a quella conoscenza che è conoscenza di null’altro se non del Bello stesso. E così, giungendo al termine, conoscere ciò che è il Bello in sé.»
Questa contemplazione spirituale è stata chiamata amore platonico e viene contrapposta, spesso ironicamente, all’amore fisico e sensuale. In realtà la scala di Platone non ignora affatto il desiderio dei corpi. Ma ciò che per i materialisti è un punto di arrivo, per i ricercatori del potere profondo di Eros rappresenta soltanto l’abbrivio verso forme di piacere più elevate, durature e complete.
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