Esistere non solo non è cosa facile, ma è anche cosa difficile da comprendere. Si viene al mondo senza averne fatto richiesta, e si è quasi sempre costretti a lasciarlo contro la propria volontà.
Si nasce e si muore senza una ragione (che non sia di natura religiosa o metafisica) apparente. Il senso che con tanto accanimento cerchiamo di dare alla morte tende a colmare l’apparente insignificanza della nascita. Quando nasciamo, siamo come degli esseri catapultati nel mondo e veniamo a trovarci insieme ad altri enti (uomini e cose) la cui origine è altrettanto oscura e inspiegabile.
La cura diventa così la struttura dell’esistenza, è intimamente connaturata ad essa, è la stessa esistenza. Non è una posa, un atteggiamento, che si può assumere e abbandonare quando si vuole, perché quando il cuore batte e l’aria filtra nei polmoni, non si può fare finta di non vivere.
È la cura che muove i nostri passi.
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