Non v'è rimedio per la nascita e la morte, salvo godersi l'intervallo.
L'uomo è sempre rimandato a sé stesso, come in ogni cosa, così in quella principale. Invano egli si fabbrica degli dèi, per mendicare e carpire con lusinghe quello che solo la propria forza di volontà ha il potere di causare. Se il Vecchio Testamento aveva fatto del mondo e dell'uomo l'opera di un dio, il Nuovo Testamento, per insegnare che la salvezza e la redenzione dalla miseria di questo mondo può venire soltanto da questo stesso, si è trovato costretto a far diventare uomo quel dio.
I pensieri messi per iscritto non sono nulla di più che la traccia di un viandante nella sabbia: si vede bene che strada ha preso, ma per sapere che cosa ha visto durante il cammino bisogna far uso dei suoi occhi.
Per avere sempre a portata di mano una bussola sicura che orienti nella vita, per considerare la vita senza mai confondersi, e sempre nella sua giusta luce, niente è più opportuno che abituarsi a pensare questo mondo come un luogo di espiazione, per così dire un istituto di pena, a penal colony–un ἐργαστήριoν, come già lo chiamavano i filosofi più antichi. L'arte di insultare
Una gamba elegante e un piede grazioso vi precipitano in pericolose emozioni. L’arte di trattare le donne
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