Ma qui la questione è soltanto di vedere se, nel caso in cui si riconosca nell’intera serie di tutti gli eventi una semplice necessità naturale, sia tuttavia possibile considerare un medesimo evento, che da un lato è un semplice effetto della natura, come effetto – d’altro lato – derivante dalla libertà, oppure se tra queste due specie di causalità si ritrovi una diretta contraddizione.
Tra le cause contenute nell’apparenza non può certamente esservi nulla che sia in grado di dare spontaneamente e assolutamente inizio ad una serie. Ogni atto – come apparenza – in quanto produce un evento, è esso stesso un evento o fatto, che presuppone un altro stato in cui si ritrovi la causa; e così tutto ciò che accade è soltanto una continuazione della serie, e in questa non è possibile alcun inizio, che avvenga da sé stesso. Tutte le azioni delle cause naturali nella successione temporale sono quindi esse stesse a loro volta effetti, che presuppongono allo stesso modo le loro cause nella serie temporale.
Un atto originario, mediante cui accada qualcosa che prima non esisteva, non si può trovarlo nella connessione causale delle apparenze.
Ma è allora forse necessario che, se gli effetti sono apparenze, debba essere unicamente empirica la causalità della loro causa (la quale causa è anch’essa apparenza)? E non è piuttosto possibile che, sebbene per ogni effetto nell’apparenza si richieda certamente una connessione con la sua causa, secondo le leggi della causalità empirica, tuttavia questa stessa causalità non empirica, senza interrompere minimamente la sua connessione con le cause naturali, possa essere un effetto di una causalità non empirica, bensì intellegibile? Ossia, non è piuttosto possibile che questa causalità empirica sia un effetto dell’azione – originaria rispetto alle apparenze – di una causa che in questo senso non è dunque apparenza, bensì, in base a tale facoltà, è intellegibile, pur dovendo, del resto, come termine della concatenazione, essere totalmente attribuita al mondo dei sensi?
Attribuzione al mondo dei sensi
Crediti
Quotes per Immanuel Kant
Ancora nessun commento