Intervistatore: La morte, che cos’è? Severino: Per l’Occidente è l’annientamento delle cose e dell’uomo, ma nell’apparire del Destino, la morte è il contenuto di uno dei modi in cui si presenta la follia dell’Occidente, la persuasione di morire è stata inventata dai ⋯
Per Parmenide, solamente il puro essere è: le concrete determinazioni dell’universo non sono, la loro esistenza è solo opinione illusoria. Platone mostra come l’affermazione dell’esistenza delle determinazioni molteplici (inderogabilmente attestata dall’esperienza) non implichi l’identificazione dell’essere e del niente —non costringa cioè ad affermare che ⋯
Avviene che la parola filosofia sia oggi continuamente sulle labbra e, insieme, si consideri la filosofia come un angolo morto. Alla marcia filosofica il direttore d’orchestra, cioè la cultura oggi dominante, ha segnato l’alt. Per capire però che un certo gesto è l’alt di ⋯
[…] poi si può rispondere anche che ormai la filosofia deve porre alla propria base il sapere scientifico. Questa volta sono gli scienziati a mostrarsi ingenui. Perché questa loro risposta non esprime una prospettiva scientifica, ma filosofica, e, appunto, ingenuamente filosofica.
[…] Non esisterebbe ⋯
Con Testimoniando il destino, da oggi in libreria, il più importante e significativo filosofo italiano vivente ripercorre, sottolinea, chiarisce i punti nevralgici di un pensiero che da decenni si impone all’attenzione della cultura internazionale, il linguaggio di un fondamento che continua a stupire ⋯
Il presente è la tecnica, ossia l’insieme delle attività con le quali l’uomo va liberandosi dal dolore e dal limite. […] Non solo la scienza può oggi proporsi di costruire l’uomo, ma di togliere all’uomo ogni limitazione e costruire addirittura Dio.
Ma proprio ⋯
Se mettiamo da parte le nostre convinzioni imputabili alla qualità e alla quantità della nostra cultura, e soprattutto imputabili alle nostre cognizioni filosofiche, allora ci troviamo ad essere convinti di alcune tesi fondamentali:
La tecno-scienza è destinata a ritrovarsi nella situazione che finisce col farla sfociare nella filosofia, ma che dapprima è il luogo dove la tecno-scienza vuole la potenza e non la verità; dove dunque la sua potenza sul mondo è un caso, che non cessa ⋯
La legna spenta, la legna accesa, le braci, la cenere e il vento che la disperde si sono avvicendati nel cerchio luminoso dell’apparire. Al subentrare di ognuno di questi eventi, il precedente esce dall’apparire. Il cerchio dell’apparire non attesta che la legna si trasforma ⋯
La Volontà, quindi, è sofferenza perché è tendenza mai soddisfatta; ma la tendenza è insoddisfatta perché è continuamente ostacolata: ogni sua soddisfazione è precaria, non duratura, perché un nuovo ostacolo si ripresenta dopo quello che era stato superato. E la tendenza, lo sforzo infinito ⋯
Tra le varie interpretazioni della storia dell’uomo si trovano anche quelle per le quali non può esistere un senso unitario della storia. È, questa, una conseguenza del rifiuto della Verità della tradizione occidentale, giacché il senso unitario della storia pretende di valere come una ⋯
La filosofia può guardare sino agli estremi confini del Tutto, perché se, attraversando la varietà smisurata delle cose, non si lascia distrarre e catturare da nessuna di esse, tuttavia essa vede che ogni cosa, per quanto diversa dalle altre, ha tuttavia in comune con ⋯
La civiltà occidentale si presenta oggi come civiltà della tecnica, ossia come organizzazione dell’applicazione della scienza moderna all’industria. È da questa organizzazione che i popoli privilegiati – ossia quelli che l’hanno costruita – ricevono tutto ciò di cui hanno bisogno per vivere (e forse ⋯