
Camminavamo, insieme e separati, fra le brusche deviazioni della foresta. I nostri passi, che erano l’estraneo a noi, procedevano uniti, perché unisoni, sul morbido crepitare delle foglie che calpestavamo, che intrecciavamo, gialle e mezze verdi, l’irregolarità del terreno. Ma procedevamo anche disgiunti perché eravamo ⋯