È stato un filosofo e anarchico tedesco, radicale sostenitore di posizioni anti-stataliste che danno importanza all’ateismo, all’individualismo, all’egoismo etico ed a un primordiale concetto di anarchismo. Egli nega esplicitamente di sostenere una posizione filosofica assoluta, aggiungendo che dovendosi assegnare a un qualche “-ismo” sceglie che sia l’egoismo, parola che dal punto di vista filosofico non porta il significato negativo di persona che fa solo il suo interesse, danneggiando gli altri. L’Unico di Stirner agisce per sé, ma non crea apparati di governo e sopraffazione, né gruppi armati o pacifici di lotta, sebbene il suo pensiero abbia avuto una certa influenza sul movimento anarchico organizzato a partire dal secolo successivo. Stirner chiaramente aderisce sia all’egoismo psicologico sia all’egoismo etico, le antitesi di tutte le ideologie più tradizionali e di tutti gli atteggiamenti sociali come lui li concepiva. L’opera principale di Stirner è Der Einzige und sein Eigentum, tradotto come L’ego e la sua proprietà , pubblicata per la prima volta a Lipsia nel 1844 e comparsa in numerose successive edizioni e traduzioni. Stirner proclama in esso che le religioni e le ideologie si fondano primariamente sopra delle superstizioni e di conseguenza denuncia come tali il nazionalismo, lo statalismo, il liberalismo, il socialismo, il comunismo e l’umanesimo. Il pensiero di Stirner ha cominciato ad avere effetto sulla filosofia politica solo a partire dagli inizi del XX secolo, sia nell’anarchismo sia altrove, come nel fascismo o talvolta anche nell’anarco-capitalismo di matrice libertariana, sul miniarchismo liberale e nell’individualismo senza ulteriori aggettivi, sottolineando spesso – secondo molti erroneamente – l’enfasi posta dallo stesso Stirner sull’importanza della proprietà e dell’individuo.
Acchiappare spiriti

Diritto meritatamente acquisito

Se vi prendete il godimento, esso è un vostro diritto; ma se lo agognate soltanto, senza prendervelo, esso resterà quel che era prima: un diritto meritatamente acquisito di chi ha il privilegio di godere. Resterà un suo diritto, così come diventerebbe vostro se ve ⋯
Si vive nello struggimento

Che cos’è l’ideale se non l’io di cui si va in cerca e che resta sempre lontano? Si cerca se stessi, perciò non si ha ancora se stessi, si aspira a ciò che si dev’essere, perciò non si è. Si vive nello struggimento: per ⋯
Sei senza pensiero e senza parole

Chi non sa sbarazzarsi di un pensiero è, in questo, solo uomo, è schiavo del linguaggio […] Il linguaggio o la parola ci tiranneggiano nel modo più brutale perché sollevano contro di noi un esercito di idee fisse. Osserva per una volta te stesso ⋯
Schiavitù del lavoro

Fulgide speranze nelle istituzioni

La rivoluzione mira ad un’organizzazione nuova; la ribellione ci porta a non lasciarci più organizzare, ma ad organizzarci da soli come vogliamo, e non ripone fulgide speranze nelle istituzioni… Se il mio scopo non è rovesciare un ordine costituito ma innalzarmi al di ⋯
Ho basato la mia causa sul Nulla

Se io baso la mia causa su di Me, l’Unico, essa riposa sul proprio effimero e perituro creatore che si auto divora, e posso dire: «Ho basato la mia causa sul Nulla». ⋯
Diritto e delitto

Non preoccuparti delle barriere degli altri

Io dico: liberati quanto puoi e avrai fatto ciò che sta in tuo potere; infatti non è dato a tutti di superare ogni barriera, ossia, per parlare più chiaramente non per tutti è una barriera ciò che lo è per alcuni. Perciò non preoccuparti ⋯
Se venisse meno la sottomissione

Chi, per rimanere padrone di ciò che possiede, deve contare sulla mancanza di volontà di altri, è una cosa fatta da questi altri, così come il padrone è una cosa fatta dal servo. Se venisse meno la sottomissione. il padrone cesserebbe d’essere. ⋯
Il mio potere è la mia proprietà

Io rifiuto un potere conferitomi sotto la speciosa forma di “diritti dell'uomo“. Il mio potere è la mia proprietà, il mio potere mi dà la proprietà. Io stesso sono il mio potere… e per esso sono la mia proprietà. ⋯
Non v’ha peccatore e non v’ha peccato

Non m’importunare col tuo amore del prossimo! — Penetra pure, o amico dell’uomo, nelle tane del vizio, soggiorna un tratto in mezzo al rumore di una grande città: non troverai tu forse in ogni luogo peccati senza fine? Non piangerai tu sulla corruzione ⋯