Il dipinto Self-Portrait (Fragment) (Selbstbildnis Fragment) di Egon Schiele del 1913 è un olio su tela dalle dimensioni di 15,8 x 16,8 cm. La sua storia della provenienza include B.F. Dolbin nel 1925, Ninon Hesse (ex moglie di Dolbin) a Vienna e Montagnola, la Svizzera, e infine l’Estate di Serge Sabarsky a New York. La moglie di Sabarsky, Vally, detiene attualmente il dipinto attraverso il Vally Sabarsky Trust di New York.
Il dipinto è stato esposto in diverse mostre, tra cui quella alla Kunsthandlung Würthle di Vienna nel dicembre 1925-gennaio 1926, alla Neue Galerie di New York nel 2009-2010 e nel 2014-2015.
Il dipinto è un frammento di un lavoro più grande, Conversion, di cui Dolbin era il proprietario originale. Tuttavia, ci sono controversie su quale sia il frammento effettivo del dipinto originale. Hesse ha affermato che il dipinto in questione, regalatole da Dolbin, fosse un autoritratto di Schiele. Tuttavia, Dolbin ha contestato questa affermazione.
Il dipinto in questione mostra solo una parte del viso di Schiele, con il suo sguardo diretto verso lo spettatore. La pelle del viso sembra cadere in pieghe e creare ombre profonde intorno agli occhi e alla bocca. Il tratto distintivo di Schiele è evidente nella linea contorta del naso e nella forma appuntita della barba. La pennellata è rapida e visibile, con varie tonalità di colore che si fondono per creare un effetto tattile.
In sintesi, Self-Portrait (Fragment) di Egon Schiele è un dipinto di dimensioni ridotte che rappresenta solo una parte del viso dell’artista. La sua storia della provenienza è stata oggetto di controversie, ma il dipinto continua a essere esposto in importanti mostre d’arte. Il tratto distintivo di Schiele è evidente nella linea contorta del naso e nella forma appuntita della barba, e la pennellata è rapida e visibile, con varie tonalità di colore che si fondono per creare un effetto tattile.
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