Creatività e Percezione è il titolo del discorso successivo nel piccolo libro di Bennett Sex: The Relationship between Sex and Spiritual Development. Creazione e percezione non sono due cose separate, e nemmeno l’energia sessuale è interamente un terzo elemento separato. Sono collegati, perché le energie creative che provengono da oltre questo mondo portano con sé le possibilità di una percezione più sottile, e le energie sessuali (non l’atto, ma le energie) possono portare le energie consce e automatiche dentro di noi a un contatto fecondo, affinché le nostre facoltà ordinarie siano permeate da qualcosa di più alto rispetto a ciò che è terreno. A differenza delle energie automatiche che mantengono viva la vita istintiva, puramente animale, abbiamo energie sensibili che forniscono lo schermo della mente. Le energie automatiche e sensibili sono piuttosto condizionate e si preoccupano di se stesse, mentre l’energia cosciente, che proviene dall’aldilà, può vedere la totalità e portare una prospettiva non egocentrica. Queste energie superiori possono trascendere il sé ristretto fino al punto di rendere possibili relazioni straordinarie tra le persone; e non si tratta di relazioni sessuali. Secondo Bennett, l’energia sessuale produce in noi anche gran parte del potere dell’immaginazione, che può essere sia utile che inutile. Ciò ha un enorme potenziale sia nel bene che nel male. Le energie coscienti e creative che operano in noi sono influenzate dalla circolazione dell’energia sessuale, e quindi agiscono in modo diverso a seconda che l’organismo sia maschile o femminile. Ho omesso i commenti di J. G. Bennett sulle differenze tra uomini e donne, sono piuttosto sottili e richiederebbero una trattazione lunga. Ma questa affermazione va considerata con attenzione:
«Gli uomini e le donne sono diversi, e dovrebbero essere diversi, perché è proprio questo che rende così grande il potenziale della razza umana»(50).
Nella sessione di domande e risposte che seguì, fu posta una domanda sull’atto sessuale. La risposta di Bennett ha, secondo me, il suono della verità:
Le percezioni non possono svilupparsi correttamente se l’uomo o la donna sono promiscui. L’atto sessuale coinvolge l’essenza, anche se la personalità è del tutto ignara di ciò che sta realmente accadendo. Nel contatto con l’essenza, una parte dell’essenza s’impegna in quella particolare relazione. Quando ci sono molti rapporti sessuali, l’essenza perde la sua libertà; la promiscuità porta alla confusione interiore.
Uno dei commenti di Bennett all’apertura del capitolo è questo:
«L’apertura in noi delle percezioni più sottili è di fondamentale importanza per la nostra trasformazione, perché senza di esse non possiamo vedere ciò che è necessario».
Penso che questo sia vero: così come siamo, possiamo entrare in una disciplina spirituale come quella del Lavoro nella Quarta Via… imparare molto, sperimentare molto che ha valore, e persino ottenere qualcosa dentro di noi. Ma prima o poi si arriva a dei punti, tanti punti, dove nessuno potrà dirci più dov’è il nostro Lavoro. Abbiamo bisogno di una percezione più sottile per vedere cosa è necessario. E in questo è assolutamente vitale una certa armonizzazione dei processi sessuali con il nostro funzionamento generale.
Energia sessuale e trasformazione
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