La proprietà privata ci ha fatti talmente ottusi e unilaterali che un oggetto è nostro solo quando lo abbiamo, quando esiste per noi come capitale o è immediatamente posseduto, usato, consumato. Tutti i sensi fisici e spirituali sono stati sostituiti dalla loro alienazione, cioè dal senso dell'avere.
L'emancipazione della classe lavoratrice deve essere opera della classe lavoratrice stessa.
Nella società capitalistica si produce tempo libero per una classe mediante la trasformazione in tempo di lavoro di tutto il tempo di vita delle masse.
L'esperienza definisce felicissimo l'uomo che ha reso felice il maggior numero di altri uomini… Se abbiamo scelto nella vita una posizione in cui possiamo meglio operare per l'umanità, nessun peso ci può piegare, perché i sacrifici vanno a beneficio di tutti; allora non proveremo una gioia meschina, limitata, egoistica, ma la nostra felicità apparterrà a milioni di persone, le nostre azioni vivranno silenziosamente, ma per sempre.
Poiché secondo Adam Smith, non è una società felice quella in cui la maggioranza soffre, e poiché lo stadio di massima ricchezza di una società conduce a questa sofferenza della maggioranza, ed è l'economia politica (e in genere, la società dell'interesse privato) che conduce a questo stadio di massima ricchezza, il risultato finale dell'economia politica è dunque l'infelicità della società.
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