Brividi fino alla punta dei piedi
Il pensiero dell’eterno ritorno, la suprema formula di affermazione che possa mai essere raggiunta, mi giunse quando, camminando attraverso i boschi del lago di Silvaplana, mi arrestai davanti a un imponente blocco di pietra a forma di piramide, poco distante da Surlei. Allora mi giunse questo pensiero. Fui semplice portavoce, semplice medium di forze potentissime. D’improvviso, con indicibile certezza e finezza, qualcosa si fece visibile, udibile, mi commosse e mi turbò profondamente. Sentii, senza cercare. Presi senza chiedere chi fosse l’autore di quel regalo. Un pensiero brillò come un lampo, senza esitazioni nella forma. Un’estasi… la cui tremenda tensione si sciolse in torrenti di lacrime. Il mio passo, involontariamente, ora si fece precipitoso, ora lento. Un totale essere fuori di sé con la più distinta coscienza di un numero infinito di sottili tremiti e brividi fino alla punta dei piedi. Una profondità di gioia. Tutto avvenne in modo involontario, in un turbinio di sentimenti di libertà, di indeterminatezza, di potenza, di divinità. Le cose stesse si avvicinavano e si offrivano come simboli. Tutte giungevano carezzevoli al mio discorso e mi lusingavano, poiché volevano galoppare sulle mie spalle. E così, si spalancarono per me le parole e gli scrigni delle parole dell’essere. Ogni essere voleva diventare parola, ogni divenire voleva imparare a parlare con me. Disse lui: “E se un giorno o una notte, un demonio strisciasse furtivo nella più solitaria delle tue solitudini e ti dicesse: «Questa vita, come tu ora la vivi e l’hai vissuta, dovrai viverla ancora una volta e ancora innumerevoli volte, e non ci sarà in essa mai niente di nuovo. Ogni dolore e ogni piacere e ogni pensiero e sospiro, tutto ciò che c’è di indicibilmente piccolo o grande nella tua vita dovrà fare ritorno a te. Tutto nello stesso ordine e sequenza. E così pure questo ragno e questo lume di luna tra i rami e così pure questo attimo e io stesso. L’eterna clessidra dell’esistenza viene sempre di nuovo capovolta e tu con essa, granello di polvere». Non ti rovesceresti a terra, digrigneresti i denti e malediresti il demone che così ha parlato? Oppure hai forse vissuto una volta un attimo immenso, in cui avresti risposto: «Tu sei un dio e mai intesi cosa più divina»? Se quel pensiero acquistasse potere su di te, quale sei ora, ti trasformerebbe e forse ti stritolerebbe. La domanda per qualsiasi cosa: «Vuoi questo ancora una volta e ancora innumerevoli volte?» graverebbe sul tuo agire come il peso più grande. Ah! Era questa la vita? Molto bene, di nuovo! oppure, quanto dovresti amare te stesso e la vita, per non desiderare più alcun’altra cosa che questa ultima eterna sanzione, questo suggello?

Crediti
 Anna Maria Tocchetto
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Quotes per Anna Maria Tocchetto

Nel tempo della tirannia, Catone per rimanere libero si scaglia contro sé stesso; nel tempo dell'iconoclastia, Samorì per rimanere pittore si scaglia contro la sua pittura: due paradossi da studiare.

Il profilo della sorella Gertie eseguito circa a 16 anni evidenzia il talento artistico, la gestualità dell'anima estremamente grafica, si legge il disegno preparatorio, l'uso del pennello asciutto per ottenere l'effetto di striatura. Nel primo periodo esegue autoritratti e ritratti nel contesto familiare … è solito avere come modella la sorella minore Gertie, vista come perfetta, grazie alla sua pura bellezza luminosa e al suo corpo adolescente…

Basta voler tenere e mantenere una sola cosa ferma, e a questa, ogni altra sacrificare, nella loro costrizione, costringendoci, per capire che, dalla barriera al forziere, non era nemmeno questione di tempo, lo stesso, vi si era insinuato già.

O ci si fida o non ci si fida, non si testano le persone, la vita stessa è un banco di prova. Quando la presenza non basta, ciò che si cerca, non sono le prove dell'amore dell'altro, ma conferme del proprio disamore di sé.

Il silenzio regna sovrano, sopra a quello che è un gesto banale, un attimo di vita, ma che fermato nell'istante in cui si compie, diventa maestoso, carico di dignità, assumendo così un significato quasi sacro. Un invito all'attenzione per fare di ogni attimo di vita, qualcosa di speciale come in fondo lo sarebbe?