La rivolta si è estesa ovunque, la repressione anche. I quartieri esclusi pronti alla battaglia alzano barricate nelle strade e accendono fuochi sui balconi dei palazzi. Giovani generazioni rimaste fino a oggi invisibili, bambini che fino a ieri giocavano e si rincorrevano nei terreni brulli e spelacchiati trasformati in discariche dagli abitanti dei quartieri inclusi, ora si muovono furtivi e consapevoli tra androni e cortili preparandosi per la resistenza. Nelle loro voci la rabbia, nei loro gesti la voglia di lottare, nei loro occhi la felicità di condividere il momento. Uniti, organizzano la vita. I quartieri inclusi, con i palazzoni di vetro e acciaio sventrati dalle bombe a ultrasuoni dei droni dell’esercito, cercano di mimetizzarsi fino a scomparire. Intere famiglie si rifugiano nell’ordine e nella disciplina igienica del vuoto. Non si sente un rumore, non si vede anima viva. Rintanate nei loro appartamenti, ammassano i mobili davanti alle porte e alle finestre delle loro case per trasformarle in bunker impenetrabili come loculi cimiteriali. Isolati, preparano la morte. Candido pedala, disperato, un dolore atroce nel corpo, le lacrime gli lacerano il viso, le urla gli muoiono in gola, afone. Pedala sempre più veloce, nella notte nera illuminata a tratti dai fuochi della guerra e dai lampi della distruzione. In lontananza, le altissime torri della Cittadella di Voltaire brillano e splendono di un’inquietante luce verdognola artificiale, sembrano occhi malvagi pronti ad annientare l’intera città, o quel che ne è rimasto. Il fumo nero che ancora si leva disegna una teoria di archi infernali sulla volta notturna del cielo, cancellando le stelle una ad una. Candido pedala sempre più veloce attraverso le rovine. Non si tratta più di rimettere insieme i brandelli della città, né di cercare di ricostruirla, si tratta di riparare le anime dei suoi abitanti, per generare un mondo diverso sulle macerie di quello che è stato. Pedala sempre più veloce, fino a giungere in vista della fortezza, che si dispiega enorme nella sua magnifica potenza oscura.
Candido
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