Mime van Osen
Nessun essere, eccettuato l’uomo, si stupisce della propria esistenza, essa è per tutti cosí naturale, che nessuno ci bada.
E la sua meraviglia è tanto più seria in quanto essa si trova per la prima volta consapevolmente di fronte alla morte, e comprende con maggiore o minore chiarezza che data la limitatezza di ogni esistenza, ogni aspirazione è vana.
Da questa riflessione e da questa meraviglia nasce il bisogno metafisico, che è proprio soltanto dell’uomo; l’uomo è un animal metaphisicum.
Anche la vera disposizione filosofica consiste anzitutto nell’esser capaci di meravigliarsi delle cose comuni e quotidiane e nell’esser così indotto a porsi come problema ciò che vi è di generale nel fenomeno.
Quanto piú un uomo è inferiore per intelligenza, tantomeno misteriosa appare a lui l’esistenza: il come e il perché delle cose gli sembrano di per sé comprensibili.
Invece la meraviglia filosofica… è condizionata da un maggior sviluppo dell’intelligenza; ma non da questo soltanto, poiché indubbiamente è anche consapevolezza della morte e considerazione del dolore e delle miserie della vita.

Crediti
 Arthur Schopenhauer
 Il mondo come volontà e rappresentazione
 SchieleArt • Imagno Mime van Osen • 1910




Quotes per Arthur Schopenhauer

Un ottimista mi dice di aprire gli occhi e di vedere come sia bello il mondo con le sue montagne, le sue piante, l'aria, gli animali e così via. Queste cose sono certamente belle a vedersi, ma esserle è qualche cosa di completamente diverso. Il mondo è forse un caleidoscopio?  O si pensa o si crede

Si possono conoscere i filosofi solo attraverso le loro opere, e in nessun modo con esposizioni di seconda mano.

Sempre più chiaramente obbiettivandosi di grado in grado, la volontà agisce tuttavia ancor del tutto incosciente, come oscura forza impulsiva.

[...] Una principale fonte di cattiveria è l'invidia. O meglio, l'invidia suscitata dalla fortuna, dai possedimenti e dai privilegi degli altri, è già essa stessa cattiveria. Nessuno è esente dall'invidia. Già Erodoto dice: L'invidia è connaturata nell'uomo.
Tuttavia i gradi che può raggiungere sono molto diversi. L'invidia più insanabile e velenosa è quella che riguarda le capacità personali, poiché in questo caso all'invidioso non rimane alcuna speranza [...].  I due problemi fondamentali dell'etica

… egli rassomiglia ad un attore, il quale ha recitato la sua scena, e, fino al momento di ricomparire, prende posto fra gli spettatori; donde contempla indifferente qualunque cosa possa accader nel dramma, foss'anche la preparazione della propria morte. Poi, al momento dato, torna sulla scena e agisce e soffre come deve.  Il mondo come volontà e rappresentazione