Case in paesaggio
Il dipinto intitolato Häuser in Landschaft di Egon Schiele risale al 1917 ed è stato realizzato con olio su tela, misurando 43 5/8 x 55 1/2 pollici. La firma si trova in basso a sinistra, ma potrebbe essere stata apposta da un’altra mano. Attualmente il dipinto ha un paradero sconosciuto. La provenienza risale a Karl Grünwald di Vienna nel 1930, come indicato nel catalogo Nirenstein. Il dipinto è stato esposto alla Neue Galerie di Vienna nell’ottobre 1930 in una mostra intitolata Unbekanntes von Egon Schiele. Il lavoro è stato catalogato da diversi studiosi, tra cui Nirenstein, Kallir, Leopold e Natter. In particolare, Gianfranco Malafarina ha incluso il dipinto nella sua opera L’Opera di Schiele del 1982, come numero 315. Häuser in Landschaft raffigura case immerse in una vasta campagna, con uno stile che si rifà al caratteristico linguaggio espressivo dell’artista. Le forme sinuose e le linee spezzate contribuiscono a creare una forte tensione emotiva, tipica dello stile di Schiele. Anche se la firma è stata oggetto di discussione, il dipinto è generalmente considerato opera dell’artista austriaco.

Crediti
 Joe Conta
 Disegni di Schiele
 SchieleArt •  Houses in Landscape • 




Quotes casuali

Dove gli alberi ancora
abbandonata più fanno la sera,
come indolente
è svanito l'ultimo tuo passo
che appare appena il fiore
sui tigli e insiste alla sua sorte.
Una ragione cerchi agli affetti,
provi il silenzio nella tua vita.
Altra ventura a me rivela
il tempo specchiato. Addolora
come la morte, bellezza ormai
in altri volti fulminea.
Perduto ho ogni cosa innocente,
anche in questa voce, superstite
a imitare la gioia.
Salvatore Quasimodo
Essere felici nella disgrazia, che significa anche essere infelici nella felicità (ma il primo è forse più decisivo), è stata forse la sentenza impressa in fronte a Caino. Essa significa che non si va più di pari passo col mondo, significa che chi porta quel segno ha frantumato il mondo e, incapace di ricostruirlo vivo, è cacciato e perseguitato attraverso le sue macerie.Franz Kafka
Lettere a Felice
Era quella in me invidia per la sua bellezza, o mi rincresceva che quella fanciulla non fosse mia e non sarebbe mai stata mia, e ch'io fossi per lei un estraneo, o sentivo confusamente che la sua rara beltà era casuale, non necessaria e, come tutto in terra, di breve durata, o, forse, la mia malinconia era quel particolare sentimento ch'è suscitato nell'uomo dalla contemplazione della vera bellezza?Anton Pavlovič Čechov
Un giudice istruttore