Lo sforzo consiste nel materializzare il piacere del testo, nel fare del testo un oggetto di piacere come gli altri. Vale a dire: sia nell’accostare il testo ai «piaceri» della vita (un piatto, un giardino, un incontro, una voce, un momento, ecc.) e fargli raggiungere il catalogo personale delle nostre sensualità, sia nell’aprire col testo la breccia del godimento, della grande perdita soggettiva, identificando allora il testo ai momenti più puri della perversione, ai suoi luoghi clandestini. L’importante è […] abolire la falsa contrapposizione della vita pratica alla vita contemplativa. Il piacere del testo è una rivendicazione diretta appunto contro la separazione del testo; giacché quello che ci dice il testo, attraverso la particolarità del suo nome, è l’ubiquità del piacere, l’atopia del godimento.
Catalogo personale delle nostre sensualità
Crediti
Quotes per Roland Barthes
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