Uno degli aspetti più affascinanti della biologia moderna è la scoperta del codice genetico, una lingua universale che governa la costruzione e la funzione di ogni essere vivente. Nel mio tentativo di interpretare la vita attraverso le lenti della fisica, ho introdotto il concetto di cristallo aperiodico come metafora per descrivere il materiale genetico e il modo in cui esso conserva e trasmette l’informazione biologica.
Il cristallo aperiodico: ordine senza ripetizione
Un cristallo ordinario è una struttura periodica, caratterizzata da un ordine ripetitivo che si estende in tutte le direzioni. Tuttavia, il DNA — la molecola che porta l’informazione genetica — è straordinariamente diverso. Lo descrivo come un cristallo aperiodico, in cui l’ordine è presente, ma non è ripetitivo. Questo tipo di struttura consente di immagazzinare una quantità incredibile di informazioni in una dimensione limitata, rendendo possibile la complessità della vita.
Le basi azotate — adenina, timina, guanina e citosina — formano una sequenza che codifica le istruzioni per la costruzione delle proteine e, in ultima analisi, di tutto l’organismo. La combinazione quasi infinita di queste basi è ciò che permette di differenziare ogni organismo e di tramandare caratteristiche uniche di generazione in generazione.
Informazione e ordine
Il concetto di informazione è centrale nella comprensione del codice genetico. In fisica, l’informazione è spesso vista come una misura dell’ordine o della riduzione dell’incertezza. Analogamente, nel DNA, l’ordine molecolare è funzionale all’immagazzinamento e alla trasmissione delle informazioni necessarie per costruire e mantenere un organismo vivente.
Ogni sequenza di basi nel DNA è un’istruzione specifica: un gene codifica per una proteina, e le proteine, a loro volta, sono gli attori principali nel metabolismo, nella comunicazione cellulare e nella riparazione dei tessuti. Il livello di precisione con cui queste informazioni vengono conservate è straordinario, eppure il sistema lascia spazio a piccole variazioni che possono portare all’evoluzione e all’adattamento.
Stabilità e replicazione
Un altro aspetto affascinante del codice genetico è la sua stabilità chimica. Le molecole di DNA devono essere sufficientemente robuste per mantenere la loro integrità nel tempo, ma anche capaci di replicarsi con precisione. Questo equilibrio tra stabilità e flessibilità è una delle chiavi per comprendere il successo della vita sulla Terra.
Nel processo di replicazione, le due eliche complementari del DNA si separano, e ciascuna serve da stampo per la formazione di una nuova molecola. Questo meccanismo garantisce che l’informazione genetica venga trasmessa in modo fedele, ma introduce anche l’opportunità per errori occasionali — mutazioni — che possono generare variazioni genetiche e, quindi, materia prima per l’evoluzione.
Connessioni con la fisica
Dal punto di vista fisico, il DNA rappresenta un esempio straordinario di come la materia possa essere organizzata per immagazzinare informazioni. La termodinamica e la meccanica quantistica giocano un ruolo cruciale nel mantenere la struttura del DNA e nel facilitare i processi molecolari che lo coinvolgono. Per esempio, i legami idrogeno tra le basi complementari garantiscono stabilità, mentre le forze di Van der Waals contribuiscono alla struttura tridimensionale complessiva.
Inoltre, il modo in cui l’informazione genetica viene tradotta in proteine attraverso il processo di trascrizione e traduzione è un esempio di precisione meccanica a livello molecolare, governata dalle leggi fisiche. Questo rende il codice genetico non solo un argomento centrale per la biologia, ma anche un punto di incontro tra fisica, chimica e scienze della vita.
Pubblicato in Italia nel mese di mese di marzo del 1995
Sinossi del libro 'Che cos'è la vita? La cellula vivente dal punto di vista fisico' di Erwin Schrödinger
SchieleArt • Rckenakt selbstbildnis •
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