Da questo «centro» non accetto insegnamenti
Dobbiamo osservare una buona volta questo centro della gente media, dobbiamo esaminare questa «media» che la sa tanto più lunga, questo cosiddetto centro organico, naturale, terrestre, il «centro» più bello di questo mondo. Mettiamolo una buona volta a fuoco questo «centro»: questo «centro» è l’Occidente, che vuole aver paura. Non aver paura significa già essere irreligiosi e anti-umanitari.
E con questa paura vanno a corsa sfrenata attraverso il tempo, ci trascinano tutti con loro, hanno tanta fretta. A teatro, per stordirsi, vogliono vedere spettacoli in cui, nella prima scena, entra un ospite e alla vista di una ragazza si arresta attonito, nella seconda il cameriere deve inciampare facendo cadere l’arrosto in testa a un commensale – questo è il loro humour che redime, legato alla terra. A casa poi si ricordano di nuovo del loro stato di derelizione e per calmarsi prendono phanadorm.
Questo «centro» pretende di prescrivervi che cosa vi è lecito poetare e pensare, da quale punto di vista potete poetare e pensare, e vuole addirittura aiutarvi; vi fornisce psicoterapia, psicosomatica che deve rendervi idonei all’uso, sanarvi, armonizzarvi con il mondo circostante, sovrastante, sottostante; si fanno avanti con esperimenti associativi, procedimenti meditativi, ipnosi attiva frazionata, esercitazioni collettive, esercitazioni individuali, eliminazione di complessi; in cambio vi fornisce la nuova costruzione della personalità nevrotica in accordo con i migliori precetti sulla costituzione umana, e quando voi vi siete sorbiti tutto questo a spese delle Casse malattie, forse siete di nuovo idonei a un’utilizzazione, diciamo quaranta giorni nell’industria tessile.
Questo è dunque il «centro», con tanto di analisi eziologica o sintesi teleologica – No, da questo «centro» non accetto insegnamenti.

Crediti
 Gottfried Benn
 Lo smalto sul nulla
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Quotes per Gottfried Benn

Il problema enorme della realtà e dei suoi criteri si apre qui davanti a noi. Talvolta un'ora, e tu esisti; il resto è ciò che accade. Talvolta i due mondi s'innalzano in un solo sogno dice Ronne. Quali sono dunque i due mondi? L'io e la natura. Che cosa ne risulta? Al massimo un sogno.

La bocca di una ragazza, che era rimasta a lungo nel canneto, appariva tutta rosicchiata.
Quando le venne aperto il petto, l'esofago era crivellato di buchi.
Si trovò infine in una pergola sotto il diaframma
un nido di giovani topi.
Una piccola sorellina era morta.
Gli altri vivevano di fegato e reni
bevevano il freddo sangue ed era
quella passata qui una bella gioventù.
E bella e rapida venne anche la loro morte:
furono gettati tutti insieme nell'acqua.
Ah, quei musini come squittivano!  Bella gioventù

Colui che è solo è anche nel mistero
e sempre sta nel fiume delle immagini,
del loro generarsi, germinarsi,
anche le ombre hanno questo fuoco.

Una parola, una frase: emerge dai segni
vita che ha forma, senso improvviso,
si ferma il sole, tacciono le sfere
e tutto intorno ad essa si concentra.

Una parola – una luce, un volo, un fuoco,
getto di fiamme, parabola di stelle –
e poi di nuovo il buio, senza fine,
nel vuoto spazio intorno al mondo e all'io.

Se devo essere preciso, le mie felicità erano tutte accoppiate col crimine: adulterio, ebbrezza, infelicità, odio per i genitori, falsità, doppia morale, e mi veniva in mente la frase di Hamsun, C'è soltanto un amore, quello rubato una delle parole più vere della storia umana…