LovemakingL’oggetto esterno su cui proiettiamo la nostra negatività ha infatti la funzione di capro espiatorio: individuare in esso l’origine delle proprie sventure ci libera dal compito penoso di confrontarci con noi stessi.
Come Diogene con la sua lampada cercava l’uomo, noi continuamente cerchiamo i nostri persecutori; ma non potremo trovarli, perché siamo noi stessi il nostro nemico.
Dovremmo imparare a chiederci, ogni volta che crediamo di sentire l’ostilità in chi ci è accanto o ci attraversa la strada, se non sia la nostra ostilità che stiamo proiettando su di lui.
Scriveva Jung:
L’inconscio di un individuo si proietta sempre sugli altri, ossia noi rinfacciamo agli altri ciò che vediamo in noi stessi.
Questo principio è di una validità così generale da far riflettere: tutte le volte che si ha qualcosa da rimproverare a qualcuno, si farebbe bene ad aspettare un momento e a chiedersi con scrupolo che cosa significa per noi ciò che stiamo per rimproverare a un altro
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Crediti
 Aldo Carotenuto
 I Sotterranei dell'anima
 SchieleArt • Heritage Images Lovemaking • 1915




Quotes per Aldo Carotenuto

Io penso che la nostalgia e il vissuto dell'assenza coincidano col significato della nostra vita. È come se noi, durante il percorso dell'esistenza, sperimentassimo continuamente un'insoddisfazione profonda, nonostante tutto quello che riusciamo ad afferrare. C'è un senso di illimitato che ci muove, ma quello che riusciamo ad afferrare è limitato e allora, anche se guardiamo fisso negli occhi l'essere che amiamo, in quel momento possiamo leggere forse reciprocamente la nostalgia nei nostri sguardi.

Sembra appurato che un modo per far fronte alla sofferenza psichica sia proprio l'attività creativa. Anche una persona comune può verificare nella sua esperienza come il lavoro o qualsiasi altro tipo di ingegno possano tenere a bada la depressione, dando un po' di sollievo. Immaginiamo allora come l'ispirazione creativa possa fungere da ottimo contenitore per stati di angoscia e di depressione.

Persona creativa non è soltanto l'artista o l'artigiano, ma chiunque sviluppi questa disposizione a guardare con curiosità e meraviglia il mondo senza lasciarsi inibire da schemi preordinati o da pregiudizi, insomma da modalità collettive.

Nessuno può amare pensando che quell'amore finisca, nessuno può amare pensando di morire o che quella esperienza sia limitata nel tempo. Ecco perché è profondamente giustificata, allorché quel rapporto si spezza, la nostalgia, la sofferenza per qualcosa che è andato davvero perduto, in quanto nessun nuovo incontro potrà ridare vita a quella realtà.

Essere amati significa essere pensati, e la consapevolezza di ciò ci rende invincibili, protetti da una armatura inattaccabile con la quale affrontare il mondo a testa alta. È questa la sorgente della felicità, una sorgente reale, priva di utopiche idealizzazioni e alla portata di noi tutti.
Il desiderio di appartenere a qualcuno è tipico di tutti noi, perché solo la sensazione di essere indispensabili per un altro essere umano e la consapevolezza di essere il fulcro dei suoi pensieri, ci permettono di sentirci vivi.  Il Gioco delle Passioni