Si dice che odia il prossimo soltanto chi odia sé stesso, ma il peggiore di tutti gli odi dev'essere quello che spinge a non sopportare l'uguaglianza dell'altro, e probabilmente sarà anche peggio se tale uguaglianza dovesse mai essere assoluta.
Solo molti anni dopo ho scoperto che in fondo conoscevo Molière fin dall'abbaino: aveva parlato con me, era stato mia guida alla lettura, mentre la Capinera dormiva abbandonata, tra due lenzuola, nel cassetto del comò, dall'odore di naftalina ancor oggi non del tutto svanito.
È così che muoiono le infanzie, quando i ritorni non sono più possibili perché i ponti tagliati inclinano verso l’instancabile acqua le travi sconnesse nello spazio estraneo. Non c’è allora altro rimedio che quello del serpente: abbandonare la pelle nella quale non entriamo più, lasciarla a terra, tra i cespugli, e passare all’età successiva. La vita è breve, ma in essa entra più di quel che siamo in grado di vivere. Di questo mondo e degli altri
… aveva ragione quel francese che ha detto che la parola è stata data all'uomo per dissimulare il pensiero, ma avrà davvero ragione, alla fin fine sono questioni alle quali non dobbiamo dare giudizi perentori, la cosa più certa è che la parola è il meglio che si possa trovare, il tentativo sempre frustrato per esprimere ciò che, con una parola, chiamiamo pensiero.
Chiamami quando ti va, quando ne hai voglia, ma non come chi si sente obbligato a farlo, questo non sarebbe bene né per te né per me.
A volte mi metto a immaginare quanto sarebbe meraviglioso se mi telefonassi solo perché sì, semplicemente come uno che ha avuto sete ed è andato a bere un bicchiere d'acqua, ma so già che sarebbe chiederti troppo, con me non dovrai fingere mai una sete che non senti.
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