Che cos'è aristocratico?
La variazione, sia come tralignante deviazione (in qualcosa di superiore, di più raffinato e raro), sia come degenerazione e mostruosità, è comparsa improvvisamente in scena nella sua massima pienezza e magnificenza, il singolo osa essere singolo e campeggiare da solo. A queste svolte della storia si manifestano l’uno accanto all’altro, e spesso aggrovigliati e intricati insieme, due fatti: da un lato, un crescere e un tendere all’alto, magnifico, multiforme, come in una foresta vergine, una specie di celerità tropicale nella gara della crescita; dall’altro, un immenso precipitare e farsi precipitare in rovina, mercé gli egoismi selvaggiamente rivolti l’un contro l’altro e, per così dire, esplodenti, i quali lottano tra loro «per aver luce e sole» e non sanno più derivare dalla morale esistita fino a quel momento né limite, né freno, né riguardo. Fu questa stessa morale ad accumulare enormemente la forza che ha teso l’arco in un modo così minaccioso – e ora essa è, diventa, «sopravvissuta». È raggiunto quel punto pericoloso e inquietante in cui la vita più grande, più multiforme, più sterminata, vive al di là dell’antica morale, distaccandosi da essa: c’è ora l’«individuo», costretto a una sua propria legislazione, a sue proprie arti e astuzie d’autoconservazione, autoelevazione e autoliberazione.

Crediti
 Friedrich Nietzsche
 Al
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Quotes per Friedrich Nietzsche

Quello che è spiacevole e che mette a prova la mia modestia è che in fondo io sono tutti i nomi della storia.

Meglio esser pazzo per conto proprio, anziché savio secondo la volontà altrui!

A forza di voler ricercare le origini si diviene gamberi. Lo storno vede indietro; egli finisce per credere indietro.

Davanti a noi stessi ci rappresentiamo più semplici di quanto non siamo: così ci riposiamo dei nostri simili.

Di solito la madre, più che amare il figlio, si ama nel figlio.