Siamo tutti d’accordo che il nostro compito è quello d’organizzare la lotta di classe del proletariato. Ma che cos’è la lotta di classe? Se gli operai di una singola fabbrica, di una singola industria scendono in lotta contro il proprio padrone o i propri padroni, si tratta forse di lotta di classe? No, si tratta solo di deboli germi di questa lotta.
La lotta degli operai diventa lotta di classe solo quando tutti i rappresentanti di avanguardia di tutta la classe operaia di tutto un paese hanno coscienza di costituire un’unica classe operaia e cominciano a lottare non contro i singoli padroni, ma contro tutto la classe dei capitalisti e contro il governo che sostiene questa classe.
Solo quando il singolo operaio si riconosce parte di tutta la classe operaia, quando vede nella sua piccola lotta quotidiana coi singoli padroni ed i singoli funzionari la lotta contro tutta la borghesia e contro tutto il governo, solo allora la sua lotta diviene lotta di classe.
Ogni lotta di classe è lotta politica: sarebbe sbagliato interpretare queste celebri parole di Marx nel senso che ogni lotta degli operai contro i padroni sia sempre una lotta politica. Bisogna interpretarle nel senso che la lotta degli operai contro i capitalisti diventa necessariamente una lotta politica nella misura in cui diventa lotta di classe.
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