Self-portraitPer la volontà di vivere la vita è sempre certa, giacché non è altro che quella stessa volontà, o piuttosto solo il suo specchio. Quella volontà non deve temere la morte, giacché la morte è solo qualcosa che appartiene alla vita, che ha il suo polo opposto nella procreazione: all’interno di questi poli sta la vita. Chi perciò vuole la vita vuole anche la morte. Perciò accanto alla morte, gli Indiani mettevano il linga come attributo di Siva; questi cioè garantisce che la morte, appunto come tutto ciò che appartiene alla vita, è solo apparenza. Solo un individuo può morire, la vita non può morire.
La volontà di vivere ha la sua espressione più forte nel piacere sessuale e nella procreazione; i quali appunto assicurano in continuazione la vita alla volontà di vivere. Grazie a essi la volontà di vivere trapassa in vita, si trasforma in vita, diventa oggetto, ossia si rispecchia.
Morire e procreare sono correlati inseparabili, soltanto due lati di un’unica cosa, la vita, ossia della conservazione della forma e dell’abbandono della materia. Per questo il linga è l’attributo di Siva. Ora, così come, in quanto processo di nutrizione, la nostra vita è un continuo procreare, rinnovare la forma, essa è anche un continuo morire, un liberarsi della materia. Come, inoltre, il primo lato si esprime, a una potenza superiore, nella procreazione (la cui voluttà è allora il piacere del sentimento vitale alla potenza superiore), così il secondo lato si esprime a una potenza più elevata nel morire.
Così come attraverso il processo di nutrizione ci liberiamo mille volte del nostro corpo e ne riceviamo per questo uno nuovo e così siamo assai soddisfatti di avere conservato la forma senza rimpiangere la materia di cui ci siamo liberati, allo stesso modo dobbiamo comportarci quando alla potenza superiore accade d’un sol colpo in forma moltiplicata quel che finora avveniva quotidianamente nel dettaglio e in piccolo. Pretendere un perdurare dell’individuo è altrettanto insensato quanto pretendere un perdurare della materia del corpo che l’alimentazione ha sostituito con altra. Imbalsamare cadaveri è insensato quanto lo sarebbe conservare scrupolosamente i propri escrementi. È insensato indietreggiare per lo spavento quando ci si vede di fronte in forma complessiva ciò che quotidianamente, nella particolarità dei dettagli, si sperimenta e si sopporta con indifferenza.

Crediti
 Arthur Schopenhauer
 SchieleArt • Heritage Images Self-portrait • 1913




Quotes per Arthur Schopenhauer

Nella mia mente vi è un permanente partito d'opposizione, che polemizza retrospettivamente contro tutto ciò che io, sia pure dopo maturata riflessione, abbia fatto o deciso, senza per questo aver ogni volta ragione. Si tratta, forse, soltanto di una forma dello spirito di correzione, che, però, spesso mi fa rimproveri non meritati. Suppongo che più di una persona subisca la stessa sorte.  Parerga e paralipomena

Chi si attende che nel mondo i diavoli vadano in giro con le corna e i buffoni con i campanelli, ne diventerà sempre preda e lo zimbello.

La vita è un gioco in cui il corpo, in quanto deve morire e consumarsi, è la posta. Dipende da noi se giochiamo per questa posta, ossia vogliamo gustare le gioie e le sofferenze della vita, o lasciamo stare la posta e aspettiamo solo di andarcene dal tavolo da gioco. Se giochiamo per la posta, è facile venire implicati così a fondo nel gioco, che è difficile venirne fuori.  Manoscritti giovanili

In tutto ciò che facciamo, come in tutto ciò che ci asteniamo di fare, noi prendiamo in considerazione l'opinione altrui quasi prima d'ogni altra cosa, e si è da una tal cura che in seguito ad un esame profondo vedremo nascere la metà circa dei tormenti e delle angosce che abbiamo.  Aforismi sulla saggezza del vivere

Se ci veniamo a smarrire nel considerar l'infinita grandezza del mondo nello spazio e nel tempo, ripensando ai secoli passati ed ai futuri–o anche, se il cielo notturno veracemente pone davanti al nostro occhio innumerabili mondi, vediamo noi stessi ridotti a un nulla, ci sentiamo, in quanto individui, in quanto corpi animati, in quanto effimere manifestazioni di volontà, come una goccia nell'oceano svanire, scioglierci nel nulla.  Il mondo come volontà e rappresentazione