Ciechi ai difetti reciproci
Bello, don Calogero, bello. Ma ciò che supera tutto sono i nostri due ragazzi. Angelica e Tancredi passavano in quel momento davanti a loro, la destra inguantata di lui posata a taglio sulla vita di lei, le braccia tese a compromettere, gli occhi di ciascuno fissi in quelli dell’altro. Il nero del frack di lui, il roseo della veste di lei, frammisti, formavano uno strano gioiello. Essi offrivano lo spettacolo più patetico di ogni altro, quello di due giovanissimi innamorati che ballano insieme, ciechi ai difetti reciproci, sordi agli ammonimenti del destino, illusi che tutto il cammino della vita sarà liscio come il pavimento del salone, attori ignari cui un regista fa recitare la parte di Giulietta e quella di Romeo nascondendo la cripta e il veleno, di già previsti nel copione. Né l’uno né l’altra erano buoni, ciascuno pieno di calcoli, di mire segrete; ma entrambi erano cari e commoventi mentre le loro non limpide ma ingenue ambizioni erano obliterate dalle parole di giocosa tenerezza che lui mormorava all’orecchio, dal profumo dei capelli di lei, dalla reciproca stretta di quei corpi destinati a morire.

Crediti
 Giuseppe Tomasi di Lampedusa
 Il Gattopardo
 SchieleArt •   • 




Quotes per Giuseppe Tomasi di Lampedusa

Appartengo a una generazione disgraziata, a cavallo fra i vecchi tempi ed i nuovi, e che si trova a disagio in tutti e due. Per di più, come lei non ha potuto fare a meno di accorgersi, sono privo di illusioni; e che cosa se ne farebbe il Senato di me, di un legislatore inesperto cui manca la facoltà di ingannare sé stesso, questo requisito essenziale per chi voglia guidare gli altri?

Il volto del contino s'infiammò si fanciullesca passione. Sorda, sì, sorda, signorina, sorda ai miei sospiri, sorda ai miei gemiti, e cieca anche, cieca alle suppliche che i miei occhi le rivolgono. Sapesse quanto ho patito a Palermo, quando loro sono partiti per qui: nemmeno un saluto, nemmeno un cenno, mentre le vetture scomparivano nel viale! E vuole che non la chiami sorda? Crudele avrei dovuto far scrivere.  Il Gattopardo

Adesso anche da noi si va dicendo in ossequio a quanto hanno scritto Proudhon e un ebruccio tedesco di cui non ricordo il nome, che la colpa del cattivo stato delle cose, qui ed altrove, è del feudalesimo; mia cioè, per così dire. Sarà. Ma il feudalesimo c'è stato dappertutto, le invasioni straniere pure. Non credo che i suoi antenati, Chevalley, o gli squires inglesi o i signori francesi governassero meglio dei Salina. I risultati intanto sono diversi.  Il Gattopardo