Il popolo ossessionato dalla tracotanza (hýbris) era anche quello che guardò con la massima incredulità alla pretesa che ha il soggetto di fare qualcosa. Ciò che il soggetto sicuramente fa è il mediocre; appena un soffio di grandezza, di ogni genere, turpe o virtuosa, lo sfiora, non è più il soggetto ad agire. Poi il soggetto si accascia come un qualsiasi medium appena le voci lo abbandonano. Per gli eroi omerici non sussisteva il colpevole, ma la colpa immensa. Era il miasma, che impregna sangue, polvere e lagrime. Non distinguevano, con intuizione a cui i moderni non sono ancora giunti, dopo essersene distaccati, il male della mente e il male della cosa, l’assassinio e la morte. La colpa è come un masso che sbarra la strada; è palpabile, incombente. Forse il colpevole la subisce non meno della vittima. Dinanzi alla colpa vale solo il calcolo spietato delle forze. Dinanzi al colpevole, c’è sempre un’ultima vaghezza. Non si riesce mai ad accertare sino a che punto sia davvero tale, perché il colpevole fa corpo con la colpa e ne seguirà la meccanica. Forse schiacciato, forse abbandonato, forse liberato. Mentre la colpa rotola avanti su altri, a formare altre storie, altre vittime.
Ciò che il soggetto sicuramente fa è il mediocre
Crediti
Quotes per Roberto Calasso
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