Abbiamo e sempre avremo tutto e niente, ciò che manca è l’essenziale, che continua a sfuggirci nella stessa misura in cui noi sfuggiamo noi stessi. Amare non include il voler essere amato, perché o si vuole o si ama, entrambi non si danno, se non in un’antinomia recondita. Quest’essere scisso, non ancora strutturato, senza quel fondamento che gli permetta di scorrere, di lasciarsi andare, è un soggetto smarrito dal momento che si definisce Io
. Portato dai suoi bisogni e sentimenti irrisolti, muove in questa contraddizione interna, in un continuo rimando di specchi, poiché, per fondare il suo essere, si fa oggetto davanti alla soggettività dell’altro, che gli riconosce in quanto lo ama, e che questi dovrebbe mantenere, mentre invece, dal momento che è ricambiato, l’altro lo rinvestirà della sua soggettività, facendosi oggetto a sua volta per cui, l’amore non si risolve nell’essere, ma in questo volere e fare, in un assurdo giro di riflessione a perdere.
Ciò che manca è l’essenziale
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