In francese si dice suge comme une image tranquillo come un’immagine: ma la tranquillità dell’immagine non è solo moderazione, è anche la tensione di uno slancio, che si dà e si offre a una presa. La seduzione delle immagini, il loro erotismo non è altro che la loro disponibilità ad essere prese, toccate cogli occhi, con le mani, col cuore o con la ragione, e penetrate. Se la carne ha avuto un ruolo esemplare nella pittura, è perché ne è lo spirito, molto al di là della figurazione delle nudità. Ma penetrare l’immagine, così come il corpo di un amante, vuol dire essere penetrati da esso. Lo sguardo si impregna di colore, l’orecchio si impregna di sonorità. Nella mente non c’è niente che non sia nei sensi: nell’idea non c’è niente che non sia nell’immagine. Io divento il blu del ritratto di Olga, io divento la dissonanza di un accordo, un passo di danza. Io: non è più questione di io. Cogito diventa imago.
Cogito diventa imago
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