Egon SchieleLa folla psicologica é un essere provvisorio, composto di elementi eterogenei per un istante uniti fra loro, proprio come le cellule di un corpo vivente che con la loro unione formano un essere umano il quale manifesta caratteri assai diversi da quelli che ognuna di quelle cellule possiede.

È facile constatare come l’individuo che fa parte della folla differisca dall’individuo isolato; ma di una simile differenza le cause sono meno facili a scoprirsi. Per giungere ad intravederle, bisogna ricordare prima di tutto questa osservazione della psicologia moderna: che non solo nella vita organica, ma anche nel funzionamento dell’intelligenza, i fenomeni incoscienti hanno una parte preponderante. La vita cosciente dello spirito non rappresenta che una piccolissima parte in confronto alla sua vita incosciente.

[…] I nostri atti incoscienti derivano da un substrato incosciente formato specialmente da influenze ereditarie. Per gli elementi coscienti, frutto dell’educazione, ma soprattutto di un’eredità eccezionale, essi differiscono. Gli uomini più dissimili per intelligenza hanno istinti, passioni, sentimenti a volte identici.

In tutto ciò che é materia di sentimento: religione, politica, morale, affezioni, antipatie, ecc., gli uomini più eminenti non superano che assai raramente il livello degli individui comuni. Tra un celebre matematico e il suo calzolaio può esistere un abisso sotto il rapporto intellettuale, ma dal punto di vista del carattere e delle credenze la differenza é spesso nulla o lievissima.

Ora, queste qualità generiche del carattere, guidate dall’incosciente e possedute press’a poco allo stesso grado dalla maggior parte degli individui normali di una razza, sono precisamente quelle che, nelle folle, si trovano messe in comune. Nell’anima collettiva, le attitudini intellettuali degli uomini, e per conseguenza la loro individualità, si cancellano. L’eterogeneo si sommerge nell’omogeneo, e le qualità incoscienti dominano.

Crediti
 Gustave Le Bon
 SchieleArt •   • 



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