Vedete, io paragono le parole a una specie di cartina di tornasole che documenta la reazione tra la nostra interiorità e la vita. All’origine del linguaggio infatti, di tutti i tipi di linguaggio, compresi quelli che si esprimono come musica e come pittura, c’è la pressione della vita. La vita preme e questa sua pressione genera dentro di noi impressioni, le quali poi escono traducendosi in parole, suoni, immagini, forme, colori, trovando cioè la loro espressione. Pressione, impressioni, espressioni: ecco l’origine del linguaggio. Le diverse espressioni delle nostre lingue sono il risultato del passaggio della vita dentro gli innumerevoli esseri umani che ci hanno preceduto e che hanno formato il linguaggio che noi parliamo, le cui radici, nel caso dell’italiano, si trovano per la gran parte nel latino e nel greco, che a loro volta rimandano alle prime espressioni dell’impatto tra la pressione della vita e le impressioni ricevute dall’anima umana al suo cospetto. E se la nostra lingua, come immagino tutte le lingue del mondo, ha una così vasta possibilità di nominare il fenomeno della paura, si tratta di un segno evidente di quanto la pressione negativa della vita sulla psiche sia stata forte e continui a esserlo. Paura, la prima delle emozioni primarie.
Il nome e la cosa di Umberto Eco
Eco esplora il rapporto tra linguaggio e realtà, analizzando come le parole e i nomi influenzino la percezione e la comprensione del mondo.
Linguaggio e realtà di Hilary Putnam
Un’opera che indaga le connessioni tra linguaggio, mente e mondo, esplorando il ruolo del linguaggio nell’interazione tra interiorità e realtà esterna.
La paura e il coraggio di Paolo Crepet
Un saggio che analizza la paura come emozione fondamentale, esaminando il modo in cui questa influenza il nostro linguaggio e comportamento.
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