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Come stelle d'oro nella neve

Al mattino nel granaio
dove biondeggiano le stuoie in fila,
una cagna figliò sette,
sette cuccioli rossicci

Sino a sera li carezzava
pettinandoli con la lingua
e la neve disciolta colava
sotto il suo caldo ventre.

Ma a sera, quando le galline
si rannicchiano sul focolare,
venne il padrone accigliato,
tutti e sette li mise in un sacco.

Essa correva sui mucchi di neve,
durando fatica a seguirlo.
E così a lungo, a lungo tremolava

lo specchio dell’acqua non ghiacciata.

E quando tornò trascinandosi appena,
leccando il sudore dai fianchi,
la luna sulla capanna le parve
uno dei suoi cuccioli.

Guardava l’azzurro del cielo
con striduli guaiti,
ma la luna sottile scivolava
e si celò nei campi dietro il colle.

E sordamente, come quando in dono
le si butta una pietra per giuoco,
la cagna rotolò i suoi occhi
come stelle d’oro nella neve.


Crediti
 Sergej Esenin
 La ballata della cagna
 SchieleArt •   • 




Quotes per Sergej Esenin

Azzurra luce, luce tanto azzurra!
In questo azzurro anche il morir non duole.
E che importa se ho l'aria d'un cinico
Dal cui sedere penzola un fanale!
Mio vecchio, bravo Pegaso spossato,
M'occorre forse il tuo morbido trotto?
Io son venuto come un maestro austero
A decantare e celebrare i sorci.
E, la mia testa, simile a un agosto,
S'effonde in vino di capelli ribelli.

E voglio essere una gialla vela
Per quel paese verso cui navighiamo.  Confessione d'un teppista

Un uomo nero,
Nero, nero,
Un uomo nero siede sul mio letto,
Un uomo nero non mi fa dormire
Tutta la notte.

Un uomo nero
Muove un dito sul libro abominevole
E con voce nasale
Come un monaco sopra un defunto,
Mi legge la vita
D'un furfante ubriacone
Incutendo nell'anima angoscia e sgomento.
Un uomo nero,
Nero, nero!

È per capire tutto e impadronirsi di nulla
Che vengono al mondo i poeti.

E non desidero risultato migliore
Che affogare i ricordi nel grido della tempesta.
Perché solo nel disordine trovo la forza
Di vivere su questa terra.

Perché io non ho conservato me stesso
Per una vita tranquilla, per i sorrisi.
Così poche le strade percorse,
Così tanti gli errori commessi.

Ridicola vita, ridicolo disordine.
Così era prima, così sarà dopo.
Come un cimitero, è seminato il giardino
Di ossa rosicchiate di betulle.

Ecco così anche noi sfioriremo
Cesseremo di far rumore, come gli ospiti di un giardino…
Se d'inverno non ci sono fiori,
Non si deve essere tristi per loro.  Provo tristezza quando ti guardo