Compagni e resistenza
Cari Compagni, sì, Compagni, perché è un nome bello e antico che non dobbiamo lasciare in disuso; deriva dal latino cum panis che accomuna coloro che mangiano lo stesso pane. Coloro che lo fanno condividono anche l’esistenza con tutto quello che comporta: gioia, lavoro, lotta e anche sofferenze. È molto più bello Compagni che “Camerata”, come si nominano coloro che frequentano lo stesso luogo per dormire, e anche di “Commilitone” che sono i compagni d’arme. Ecco, noi della Resistenza siamo Compagni perché abbiamo sì diviso il pane quando si aveva fame ma anche, insieme, vissuto il pane della libertà che è il più difficile da conquistare e mantenere.
Oggi che, come diceva Primo Levi, abbiamo una casa calda e il ventre sazio, ci sembra di aver risolto il problema dell’esistere e ci sediamo a sonnecchiare davanti alla televisione.
All’erta Compagni! Non è il tempo di riprendere in mano un’arma ma di non disarmare il cervello sì, e l’arma della ragione è più difficile da usare che non la violenza.

Crediti
 Mario Rigoni Stern
  lettera scritta ai compagni dell'ANPI nel 2007
 Pinterest • Luís Gómez  • 




Quotes per Mario Rigoni Stern

Piuttosto che una guerra, è meglio una grande crisi per stravolgere un po’ il mondo, per metterlo un po’ sulla strada giusta, per far capire che non è più la borsa che deve governare.

Vi era un bel sole: tutto era chiaro e trasparente, solo nel cuore degli uomini era buio.  Il sergente nella neve

Leggete, studiate e lavorate sempre con etica e con passione. Ragionate con la vostra testa e imparate a dire dei no. Siate ribelli per giusta causa e difendete la natura e i più deboli. Non siate conformisti e non accodatevi al carro del vincitore. Siate forti e siate liberi, altrimenti quando sarete vecchi e deboli rimpiangerete le montagne che non avete salito e le battaglie che non avete combattuto.  Il coraggio di dire no