Gli antichi greci nel sistema della loro mitologia avevano un eroe famoso: Anteo, che era, come ci dice la mitologia, il figlio di Poseidone, il dio dei mari, e Gaia, la dea della terra. Aveva un affetto speciale per sua madre, che lo ha partorito, lo ha allattato e lo ha cresciuto. Non c’era un eroe che non avrebbe sconfitto: questo Anteo. È stato considerato un eroe invincibile. Qual è stata la sua forza? Consisteva nel fatto che ogni volta che faticava a combattere il nemico, toccava il terreno, sua madre, che lo pariava e lo allattava, e riceveva nuove forze. Ma aveva ancora il suo punto debole: il pericolo di essere strappato dal terreno in qualche modo. I nemici hanno preso in considerazione questa sua debolezza e lo hanno osservato. E ora si è trovato un nemico che ha usato questa sua debolezza e lo ha sconfitto. Era Ercole. Ma come l’ha sconfitto? Lo ha strappato da terra, lo ha sollevato in aria, gli ha tolto la possibilità di toccare il terreno e così lo ha strangolato nell’aria.
Credo che i bolscevichi ci ricordino l’eroe della mitologia greca, Anteo. Loro, come Anteo, sono forti perché mantengono in contatto con la madre, con le masse, coloro che li hanno partoriti, li hanno cresciuti e cresciuti. E finché rimangono in contatto con la madre, con le persone, hanno tutte le possibilità di rimanere invincibili.
Contatto con le masse
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