Jonathan WofstenholmeVivere la vita in modo più diretto possibile, assumersi fin da piccoli le dovute responsabilità quotidiane, conduce a una robustezza fenomenale della propria autodeterminazione, cosa che nega l’idea stessa della necessità di un governo. Al contrario, quando i bambini vengono allevati impedendo loro di agire in maniera diretta e autonoma, quando li si allontana dai problemi – credendo così di far loro del bene e aspettandoci da loro riconoscenza perché li avremmo protetti – l’autodeterminazione si spegne progressivamente e, una volta adulti, si avrà un bisogno costante di autorità, di specialisti, di padroni e leggi scritte. Un tempo era diverso, i bambini non erano sottoposti a sorveglianze paranoiche e assillanti da parte degli adulti, sapevano di non poter contare sulla delega, dovevano invece sbrigarsela da soli e al più presto e, proprio per questo, possedevano una serietà indiscutibile, occhi furbi, una inclinazione alla responsabilità, una scaltrezza e destrezza invidiabili, tutte cose che i bambini di oggi, e anche moltissimi adulti, non hanno. Quando è stata inventata la categoria ‘infanzia’ – invenzione relativamente recente – in quel momento è nata un’altra industria, quella che vede tutta una serie di specialisti che si dedicano in modo esclusivo e compulsivo a quella categoria. Attenzione sempre agli specialisti, diceva a ragione Ivan Illich! Lo specialista è quella persona che, una volta che la sua figura viene formata e certificata dal regime, si arroga il diritto di convincerti che tu hai dei problemi o dei bisogni, anche se non è vero, e che solo lui può risolvere o soddisfare. Lo specialista, per vivere, deve crearti il problema, è la regola anche dei governi. Se sei un bambino, il primo bisogno che ti viene costruito è quello della scuola. Lo specialista, e tutta la società al seguito, ti convinceranno quindi che, essendo tu un bambino piccolo, sei logicamente uno stupido; ti convinceranno che senza la scuola non sapresti imparare nulla, che solo la scuola può insegnarti le cose della vita, anche se la vita è fuori dalla scuola, anche se quel tipo di galera per infanti non c’entra niente con la vita stessa, perché la nega. Ovviamente, quello della scuola è un bisogno costruito, falso, ma la società, essendo già scolarizzata, deresponsabilizzata, cresciuta a pane e delega, non può che rapirti e sbatterti in una cella scolastica, e crederti davvero stupido, vuoto, amorfo e bisognoso di specialisti. Il bisogno di essere governati nasce a scuola. Non è bello.

Crediti
 Silvano Agosti
 D'amore si vive
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