Vivere la vita in modo più diretto possibile, assumersi fin da piccoli le dovute responsabilità quotidiane, conduce a una robustezza fenomenale della propria autodeterminazione, cosa che nega l’idea stessa della necessità di un governo. Al contrario, quando i bambini vengono allevati impedendo loro di agire in maniera diretta e autonoma, quando li si allontana dai problemi – credendo così di far loro del bene e aspettandoci da loro riconoscenza perché li avremmo protetti – l’autodeterminazione si spegne progressivamente e, una volta adulti, si avrà un bisogno costante di autorità, di specialisti, di padroni e leggi scritte. Un tempo era diverso, i bambini non erano sottoposti a sorveglianze paranoiche e assillanti da parte degli adulti, sapevano di non poter contare sulla delega, dovevano invece sbrigarsela da soli e al più presto e, proprio per questo, possedevano una serietà indiscutibile, occhi furbi, una inclinazione alla responsabilità, una scaltrezza e destrezza invidiabili, tutte cose che i bambini di oggi, e anche moltissimi adulti, non hanno. Quando è stata inventata la categoria ‘infanzia’ – invenzione relativamente recente – in quel momento è nata un’altra industria, quella che vede tutta una serie di specialisti che si dedicano in modo esclusivo e compulsivo a quella categoria. Attenzione sempre agli specialisti, diceva a ragione Ivan Illich! Lo specialista è quella persona che, una volta che la sua figura viene formata e certificata dal regime, si arroga il diritto di convincerti che tu hai dei problemi o dei bisogni, anche se non è vero, e che solo lui può risolvere o soddisfare. Lo specialista, per vivere, deve crearti il problema, è la regola anche dei governi. Se sei un bambino, il primo bisogno che ti viene costruito è quello della scuola. Lo specialista, e tutta la società al seguito, ti convinceranno quindi che, essendo tu un bambino piccolo, sei logicamente uno stupido; ti convinceranno che senza la scuola non sapresti imparare nulla, che solo la scuola può insegnarti le cose della vita, anche se la vita è fuori dalla scuola, anche se quel tipo di galera per infanti non c’entra niente con la vita stessa, perché la nega. Ovviamente, quello della scuola è un bisogno costruito, falso, ma la società, essendo già scolarizzata, deresponsabilizzata, cresciuta a pane e delega, non può che rapirti e sbatterti in una cella scolastica, e crederti davvero stupido, vuoto, amorfo e bisognoso di specialisti. Il bisogno di essere governati nasce a scuola. Non è bello.
Lo stato come violenza organizzata ⋯
Lo stato è uno strumento di oppressione di una classe sull'altra, e il fascismo ne è l'espressione più brutale.
Vladimir Lenin Stato e rivoluzione
Teoria politica, Marxismo-leninismo, Saggio politicoLa libertà che diventa violenza ⋯
Nella società della prestazione, ognuno è padrone di se stesso. Questo non abolisce i rapporti di dominio, ma li rende più insidiosi. L'individuo si sfrutta volontariamente, credendosi libero. È una libertà paradossale che, a causa delle strutture di costrizione interiorizzate, si rovescia in violenza e conduce all'esaurimento.
Byung-Chul Han La società della stanchezza
Filosofia contemporanea, Critica socialeIl potere costruttivo dell'incoraggiamento ⋯
Incoraggia gli altri nei loro punti di forza e non sminuirli mai per le loro debolezze.
Nel dare forza agli altri, anche tu diventerai più forte.
Al contrario, mortificando gli altri, mortificherai solo te stesso. Il colore con cui dipingi una ringhiera è lo stesso colore che ti resta sulle mani.
Swami Kryananda L'essenza dell'autorealizzazione
Spiritualità, Yoga, InsegnamentoIn te c'è qualcosa di più divino delle passioni ⋯
Accorgiti una buona volta che hai in te qualcosa di superiore e di più divino di ciò che provoca le passioni e che ti agita qua e là come una marionetta!
Marco Aurelio Pensieri
Filosofia stoica, Riflessione, MeditazioniLa dissoluzione dei legami sociali ⋯
Il totalitarismo cerca di atomizzare la società, distruggendo ogni forma di organizzazione autonoma
Hannah Arendt Le origini del totalitarismo
Filosofia politica, Scienza politica, Storiografia
Descolarizzare la società di Ivan Illich
Questo saggio rivoluzionario è una critica radicale all’istituzione scolastica. Illich sostiene che la scuola obbligatoria non promuove il vero apprendimento, ma piuttosto addestra al consumo passivo, alla burocrazia e alla sottomissione all’autorità. L’istituzione scolastica, secondo l’autore, crea un monopolio sull’istruzione, convincendo la società che l’apprendimento significativo possa avvenire solo al suo interno. Propone l’abolizione della scolarizzazione obbligatoria a favore di “reti di apprendimento” informali e volontarie, dove le persone possano condividere liberamente conoscenza e abilità.
Come i bambini imparano di John Holt
Opera fondamentale della pedagogia libertaria, questo libro si basa sull’osservazione diretta dei bambini per dimostrare che l’apprendimento è un processo naturale e innato. Holt argomenta che la scuola tradizionale, con la sua enfasi sui voti, sulla competizione e sulla paura di sbagliare, soffoca la curiosità e la creatività dei bambini. Essi imparano meglio quando sono liberi di esplorare il mondo secondo i propri interessi e i propri tempi, senza la pressione di un programma imposto dall’alto.
Sorvegliare e punire di Michel Foucault
In questo saggio storico-filosofico, Foucault analizza la nascita della prigione moderna, ma la sua analisi si estende a tutte le istituzioni disciplinari della società, come caserme, ospedali e, soprattutto, scuole. L’autore mostra come queste istituzioni non mirino semplicemente a punire, ma a produrre corpi docili attraverso tecniche di sorveglianza costante, esami e normalizzazione. La scuola diventa così un apparato di potere che plasma gli individui per renderli funzionali ed obbedienti all’interno del sistema sociale.
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