Non appena fu eseguito l’ordine di seppellire i morti nella fossa comune, assegnò al colonnello Roque Manicero la missione di affrettarsi processi di guerra, e lui si è impegnato nell’estenuante compito di imporre riforme radicali che non lasceranno pietra su pietra nella rivendita struttura del regime conservatore. «Dobbiamo anticipare i politici del partito – diceva ai suoi consiglieri. Quando apriranno gli occhi sulla realtà incontreranno il fatto compiuto». Fu allora che decise di rivedere i titoli di proprietà della terra fino a cento anni fa e scoprì le truppe legalizzate di suo fratello José Arcadio. Ha cancellato i registri di una penna. In un ultimo gesto di cortesia, ha trascurato i suoi affari per un’ora e ha fatto visita a Rebecca per aggiornarla sulla sua determinazione.
Nella penombra della casa, la vedova solitaria che un tempo era la confidente dei suoi amori repressi e la cui ostinazione le ha salvato la vita, era uno spettro del passato. Chiuso di nero fino ai pugni, con il cuore si è trasformato in cenere, a malapena aveva notizie della guerra.
Il colonnello Aureliano Buendía ha avuto l’impressione che la fosforescenza delle sue ossa trapassava la pelle, e lei si muoveva attraverso un’atmosfera di fuochi fatui, in un’aria stagnante dove ancora si percepisce un odore recondito di polvere da sparo. Cominciò consigliandogli di moderare il rigore del suo lutto, di ventilare la casa, di perdonare al mondo la morte di José Arcadio. Ma Rebecca era già al sicuro da ogni vanità.
Dopo averla cercata inutilmente nel sapore della terra, nelle carte profumate di Pietro Crespi, nel letto tempestoso di suo marito, avevo trovato pace in quella casa dove i ricordi si materializzarono con la forza dell’evocazione implacabile, e camminavano come esseri umani per le stanze chiuse. Allungato nella sua sedia a dondolo di vimini, guardando il colonnello Aureliano Buendia come se fosse lui a sembrare uno spettro del passato Rebecca non si è nemmeno commosso dalla notizia che le terre usurpate da José Arcadio sarebbero state restituite ai legittimi proprietari
– Si farà quello che vuoi, Aureliano sospiro, ho sempre creduto, e lo Confermo ora che sei un disastro.
La revisione dei titoli di proprietà è stata consumata contemporaneamente ai processi sommari, presieduti dal colonnello Gerineldo Marquez, e conclusi con l’esecuzione di tutta l’ufficialità dell’esercito regolare prigioniera dei rivoluzionari. L’ultima corte marziale è stata quello del generale José Raquel Moncada. Ursula è intervenuta. «È il miglior sovrano che abbiamo avuto a Macondo — ha detto al colonnello Aureliano Buendía. Non ho niente da dirti sul suo buon cuore, sull’affetto che prova per noi, perché tu lo conosci meglio di chiunque altro». Il colonnello Aureliano Buendía fissò su di lei uno sguardo di riprovazione:
— Non posso arrogarmi la facoltà di amministrare giustizia replicò. Se ha qualcosa da dire, lo dica davanti alla corte marziale.
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