Costruzione di fedi e speranze

Di solito attribuiamo alla nostra idea dell’ignoto il colore delle nostre nozioni del noto. Se la morte la definiamo un sonno è perché essa ci sembra un sonno dal di fuori; se chiamiamo la morte una nuova vita è perché ci sembra una cosa diversa dalla vita. Attraverso piccoli malintesi nei confronti del reale noi costruiamo le fedi e le speranze, e così ci nutriamo di croste che chiamiamo dolci, come i bambini poveri che giocano ad essere felici. Ma è così la vita; o almeno è così quel particolare sistema di vita che di norma è definito civiltà. La civiltà consiste nel dare a qualcosa un nome che non è il suo, e poi sognare sul risultato. E in verità il nome falso e il sogno vero creano una nuova realtà. L’oggetto diventa veramente altro, perché noi l’abbiamo reso altro. Fabbrichiamo realtà. La materia prima è ancora la stessa. Un tavolo di pino è legno di pino, ma è anche tavolo. Ci sediamo al tavolo ma non al pino. Un amore è un istinto sessuale, però non amiamo con l’istinto sessuale, ma presupponendo un altro sentimento. E quella supposizione è ormai, in effetti, un altro sentimento.

Crediti
 Fernando Pessoa
 James Ensor
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Quotes per Fernando Pessoa

Ci sono due tipi di artista: quello che esprime ciò che non avete e quello che esprime ciò che resta di quello che aveva.

La filosofia non deve profetizzare, ma neppure dormire. Martin Heidegger La città sarà governata da noi e da voi nella veglia e non nel sonno. Platone Noi non ci realizziamo mai. Siamo due abissi: un pozzo che fissa il cielo.

Così, come laviamo il corpo dovremmo lavare il destino, cambiare vita come cambiamo biancheria - non per preservarla, come quando mangiamo e dormiamo, ma per quel rispetto altrui per noi stessi, che propriamente chiamiamo pulizia.

Se qualcuno un giorno bussa alla tua porta,
dicendo che è un mio emissario,
non credergli, anche se sono io;
ché il mio orgoglio vanitoso
non ammette neanche che si bussi
alla porta irreale del cielo.

Ma se, ovviamente, senza che tu senta
bussare, vai ad aprire la porta
e trovi qualcuno come in attesa
di bussare, medita un poco. Quello è
il mio emissario e me e ciò che
di disperato il mio orgoglio ammette.

Apri a chi non bussa alla tua porta.

Il poeta è un fingitore.
Finge così completamente
che arriva a fingere che è dolore
il dolore che davvero sente.