Trovarsi a un incrocio, in una croce di quattro otto strade che, percorse e ripercorse, sbucheranno già si sa, nello stesso posto, o luogo, nell’infinito, perciò non vale la pena sceglierne una, quando sarà il momento lasciamo questa preoccupazione al caso, che non sceglie, anche questo lo sappiamo, si limita a spingere, a sua volta lo spingono forze di cui non sappiamo nulla, e se sapessimo, che cosa, sapremmo. È meglio credere in queste targhette che recitano nomi di medici, avvocati, notai, gente indispensabile che ha imparato e insegna a tracciare rose dei venti, che forse non coincidono in senso e direzione, ma questo è ancora ciò che importa meno, a questa città basta sapere che la rosa dei venti esiste, nessuno è obbligato a partire, questo non è il posto dove si aprono le rotte, non è neanche il punto magnifico dove le rotte convergono, anzi proprio qui esse mutano di direzione e di senso, il nord si chiama sud, il sud nord, il sole si è fermato tra est e ovest, città come una cicatrice bruciata, circondata da un terremoto, lacrima che non secca e senza una mano che l’asciuga.
La democrazia vive solo se i cittadini partecipano: senza questo, è un guscio vuoto che le élite riempiono con il loro controllo e la loro indifferenza.
Carole Pateman Democrazia e partecipazioneLa competenza linguistica è un sistema di regole e principi che permette al parlante di generare un numero potenzialmente infinito di frasi nuove e grammaticalmente valide, e di comprendere frasi mai sentite prima, a partire da un insieme finito di elementi.
Noam Chomsky La conoscenza del linguaggioLe amicizie non si scelgono per caso, ma secondo le passioni che ci dominano.
Alberto MoraviaLe due del mattino. La città appartiene ai fantasmi, agli assassini, ai sonnambuli. Dove sei tu, in che letto, in che sogno? Se ti incontrassi, tu andresti oltre senza vedermi, perché noi non siamo visti dai nostri sogni. Non ho fame: questa notte non riesco a digerire la mia vita. Sono stanca: ho camminato tutta la notte cercando di buttare via il tuo ricordo. Seduta su una panchina, abbrutita mio malgrado dall'avvicinarsi del mattino, smetto di ricordare che sto tentando di dimenticarti.
Marguerite Yourcenar FuochiVoleva parlarmi ma non trovava nulla da dire. Alluse alla propria stanchezza e mi pregò di fargli delle domande. Ma con mio grande stupore dovetti constatare che avevo dimenticato come si domanda. Per non allarmarlo osservai che eravamo troppo vicini l'uno all'altro per interrogarci con qualche utilità. - Sì, - disse lui, - troppo vicini, è vero -. E parve allontanarsi all'infinito.
Maurice Blanchot
Le città invisibili di Italo Calvino
Raccolta di descrizioni di città immaginarie, ognuna con un’anima unica. Calvino esplora luoghi simbolici dove il senso si perde e si ritrova, come la città del testo, un incrocio caotico dove le direzioni si mescolano e il caso regna, evocando una cicatrice urbana.
Il deserto dei Tartari di Dino Buzzati
Romanzo che narra l’attesa in un luogo immobile e indefinito. Buzzati cattura il senso di sospensione e di direzioni perdute, simile alla città del testo, dove il tempo si ferma e le rotte non portano da nessuna parte, lasciando spazio al caso e all’infinito.
L’alea di Jacques Derrida
Saggio filosofico che indaga il caso e il significato. Derrida riflette su come le direzioni e i segni si dissolvano in un gioco di forze incontrollabili, un’eco alla città del testo dove nord e sud si scambiano e il senso svanisce in una lacrima eterna.
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