Mariarosaria Stigliano
Trovarsi a un incrocio, in una croce di quattro otto strade che, percorse e ripercorse, sbucheranno già si sa, nello stesso posto, o luogo, nell’infinito, perciò non vale la pena sceglierne una, quando sarà il momento lasciamo questa preoccupazione al caso, che non sceglie, anche questo lo sappiamo, si limita a spingere, a sua volta lo spingono forze di cui non sappiamo nulla, e se sapessimo, che cosa, sapremmo. È meglio credere in queste targhette che recitano nomi di medici, avvocati, notai, gente indispensabile che ha imparato e insegna a tracciare rose dei venti, che forse non coincidono in senso e direzione, ma questo è ancora ciò che importa meno, a questa città basta sapere che la rosa dei venti esiste, nessuno è obbligato a partire, questo non è il posto dove si aprono le rotte, non è neanche il punto magnifico dove le rotte convergono, anzi proprio qui esse mutano di direzione e di senso, il nord si chiama sud, il sud nord, il sole si è fermato tra est e ovest, città come una cicatrice bruciata, circondata da un terremoto, lacrima che non secca e senza una mano che l’asciuga.

Crediti
 José Saramago
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