Egon Schiele ⋯ Mort et jeune fille
Nel capitolo introduttivo, Henryk Grossman delinea le fondamenta della sua teoria economica, ponendo l’accento sulle leggi economiche intrinseche al capitalismo. L’autore sostiene che il sistema capitalistico, per sua natura, è soggetto a crisi periodiche, le quali non sono semplicemente eventi casuali, ma piuttosto conseguenze inevitabili delle dinamiche del mercato e delle pratiche di accumulazione del capitale. Queste crisi emergono da una serie di contraddizioni interne che si sviluppano nel corso del tempo e che, alla fine, mettono in discussione la sostenibilità del sistema stesso.

Una delle affermazioni principali di Grossman è che l’accumulazione di capitale, sebbene inizialmente porti a un aumento della produzione e del benessere economico, generi nel lungo termine squilibri che conducono a crisi strutturali. L’autore evidenzia come il capitalismo, attraverso la sua incessante ricerca di profitto, tenda a concentrare la ricchezza e a marginalizzare sempre di più le classi lavoratrici. Questo fenomeno di concentrazione di capitale si traduce in una crescente disuguaglianza sociale, dove una ristretta élite detiene la maggior parte delle risorse, mentre le masse lavoratrici affrontano difficoltà economiche crescenti.

Inoltre, Grossman discute il concetto di saturazione del mercato, un punto in cui la domanda e l’offerta non possono più equilibrarsi. Questo porta a una stagnazione economica, poiché le aziende, incapaci di vendere i loro prodotti, iniziano a ridurre la produzione e a licenziare lavoratori. L’impatto di questa stagnazione non colpisce solo i lavoratori, ma ha ripercussioni sull’intera economia, generando una spirale di crisi che coinvolge anche i settori produttivi e i mercati finanziari.

Grossman introduce quindi il concetto di crisi come un fenomeno ciclico e inevitabile, che affligge il capitalismo in tutte le sue forme. Le crisi non sono viste come anomalie, bensì come fasi necessarie all’interno del ciclo economico. Questa visione ciclica implica che ogni crisi porta con sé la possibilità di ristrutturazioni e rinnovamenti, ma anche il rischio di un deterioramento ulteriore delle condizioni di vita per i lavoratori. In questo contesto, la teoria di Grossman offre una lettura provocatoria e critica del capitalismo, invitando a riflettere sulle sue limitazioni intrinseche e sulle sue contraddizioni strutturali.

In aggiunta, Grossman critica l’idea che il capitalismo possa auto-corrigersi attraverso politiche economiche riformiste. Sottolinea che tali politiche spesso si limitano a tamponare le conseguenze delle crisi senza affrontare le cause profonde. Di conseguenza, la sua analisi suggerisce che le soluzioni a lungo termine richiedono un cambiamento radicale e non semplicemente una modifica delle politiche esistenti.

L’analisi delle leggi economiche diventa quindi cruciale per comprendere il destino del capitalismo, suggerendo che senza un cambiamento radicale, il sistema è destinato a collassare sotto il peso delle sue stesse contraddizioni. Questo capitolo serve non solo come introduzione ai temi principali del libro, ma anche come avvertimento riguardo alle sfide future che il capitalismo dovrà affrontare. Le crisi possono manifestarsi in modi diversi, ma la loro essenza rimane la stessa: una lotta tra il profitto e il benessere collettivo.

L’introduzione alla teoria di Grossman non solo stabilisce il contesto per la discussione successiva, ma offre anche una visione critica e penetrante delle dinamiche economiche che governano il sistema capitalistico. Attraverso un’analisi approfondita e un approccio rigoroso, l’autore ci invita a considerare le implicazioni di queste leggi economiche per il futuro della società e dell’economia globale. Questo invito alla riflessione è tanto urgente quanto necessario, poiché il mondo si trova ad affrontare sfide economiche senza precedenti che richiedono una comprensione profonda delle forze in gioco.

Crediti
 Autori Vari
  Sinossi del libro 'Il crollo del capitalismo' di Henryk Grossman
 SchieleArt •  Mort et jeune fille • 1915




Quotes per Autori Vari

Le parole e le azioni muovono l'universo, quindi quanta prudenza bisogna avere nell'usarle e nell'avanzare. Chi non esterna nel modo giusto, chi non si muove nella maniera opportuna non può che generare confusione e opposizione.

Tra due persone accade che talvolta, molto raramente, nasca un mondo. Questo mondo è poi la loro patria, era comunque l'unica patria che noi eravamo disposti a riconoscere. Un minuscolo microcosmo, in cui ci si può sempre salvare dal mondo che crolla.

Le ricchezze di oggi non sono ricchezze umane; sono ricchezze per il capitalismo, che corrispondono all'esigenza di vendere e stupire. I prodotti che fabbrichiamo, distribuiamo e amministriamo sono l'espressione materiale della nostra alienazione.

Il murale Gloriosa Victoria, di Diego Rivera, è un'opera che mette in scena l'intervento della CIA in Guatemala, attraverso il Movimento di liberazione nazionale, che ha innescato la caduta del governo di Jacobo Arbenz.

In tutte le decisioni relative ai fanciulli, di competenza delle istituzioni pubbliche o private di assistenza sociale, dei tribunali, delle autorità amministrative o degli organi legislativi, l'interesse superiore del fanciullo deve essere una considerazione preminente.  Convenzione sui Diritti dell'Infanzia


Riferimenti