Dal puro intelletto non nasce filosofia alcuna

Ma il puro intelletto non ha mai prodotto nulla di intelligente e la pura ragione mai nulla di ragionevole.

L’intelletto, privo della bellezza dello spirito, è simile a un servizievole garzone che costruisce una staccionata con del rozzo legno così come gli è stato prescritto e inchioda l’uno all’altro i pali squadrati, per il giardino che il suo padrone vuole coltivare. Tutta l’attività dell’intelletto è opera di necessità. Esso ci difende dall’assurdo, dall’ingiustizia in quanto mette ordine; ma essere al riparo dall’assurdo e dall’ingiustizia non è proprio il gradino più alto della umana perfezione.

La ragione, priva della bellezza dello spirito e del cuore, è come un guardiano che il padrone di casa ha imposto ai servi; quegli sa altrettanto poco quanto i servi che cosa debba nascere da tutto quel lavoro interminabile e grida soltanto: sbrigatevi, e vede quasi mal volentieri che il lavoro avanzi perché, alla fine, non avrà più nulla da fare e il suo compito sarebbe inutile.

Dal puro intelletto non nasce filosofia alcuna, perché la filosofia è più semplice e limitata della conoscenza di ciò che è.

Dalla pura ragione non nasce filosofia alcuna perché la filosofia è più di quanto sia la cieca esigenza di un interminabile progresso nell’analisi e nella sintesi di una qualsiasi possibile materia.

Crediti
 Friedrich Hölderlin
 Iperione
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Quotes per Friedrich Hölderlin

Sono discordie di amanti
le dissonanze del mondo.
Dal grembo di tutti i contrasti,
germoglia un accordo novello:
e tutto, che un giorno si scisse,
ritorna congiunto.
Diraman dal cuore le vene,
ma tornano al cuore.
E tutto, nel mondo,
è un unico ardore
di vita perenne.

Il supremo atto della ragione […] è un atto estetico, e verità e bontà sono intimamente fuse soltanto nella bellezza. Il filosofo deve dunque possedere un'attitudine estetica pari a quella del poeta. […] Non si può assolutamente essere ricchi di spirito […] se non si è dotati di senso estetico.

Molto ha esperito l'uomo.
Molti celesti ha nominato
da quando siamo un colloquio
e possiamo ascoltarci l'un l'altro.

Che cosa sarebbe la vita senza speranza? Una scintilla che sprizza dal carbone e si spegne; e come nella torbida stagione si ode una folata di vento, che spira un istante e poi va morendo, così sarebbe pure di noi!

Ma la sorte, ai mortali,
destina
non trovar pace
in verun luogo, mai.
Scompaiono
cadendo ciechi
da un'ora nell'altra,
com'acqua montana scagliata
di rupe in rupe
pel corso degli anni
verso l'Ignoto
laggiù.