Il dipinto intitolato Delirium di Egon Schiele, realizzato nel 1911 con olio su tela, ha una provenienza incerta, poiché l’ultima volta che è stato visto risale al 1930. Il dipinto è stato menzionato in precedenza da Gütersloh nel 1910, ma è stato attribuito al 1911 sia da Otto Kallir che da Rudolf Leopold. Non si conoscono le dimensioni esatte del dipinto.
Secondo Alessandra Comini, studiosa di Schiele, il dipinto era probabilmente noto già ai suoi contemporanei, poiché è stato menzionato in una pubblicazione del 1911. Il titolo del dipinto è stato tradotto come Delirium, ma va notato che in tedesco l’originale Delirien è al plurale.
Il dipinto è stato incluso in diverse mostre, tra cui una personale a Vienna nel 1911 e una mostra su Schiele a Berlino nel 1928. Successivamente, è stato incluso in diverse mostre internazionali, come quella alla Fondation Dina Vierny a Parigi nel 2001 e alla Neue Galerie di New York nel 2014. Inoltre, è stato pubblicato in diversi libri sull’opera di Schiele.
Nonostante la sua provenienza incerta e la mancanza di informazioni sulle dimensioni, Delirium è considerato un’opera importante nella produzione di Schiele per la sua forte espressione emotiva e la sua complessità simbolica. L’artista infatti utilizza una palette cromatica dominata da tonalità scure, dando vita ad una figura sottile e contorta, simbolo del suo tormento interiore.
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