Pericoloso ottimismo
Nel senso più generale indica la cessione, volontaria o meno, di un bene; così nel linguaggio giuridico si parla di alienazione di un patrimonio o di una parte di esso per significare che il proprietario lo ha in qualche modo ceduto; in campo medico si parla, per analogia, di alienazione delle facoltà mentali volendo indicare la perdita di queste.
Al fenomeno, che era sempre stato riguardato come un fatto negativo, Rousseau diede per la prima volta una carica positiva: nel Contratto Sociale, descrivendo il passaggio degli uomini da un primitivo stato naturale a quello associativo necessario per fronteggiare gli ostacoli che il singolo non era in grado di superare, parlò del tacito contratto stipulato in quella fase dello sviluppo dell’umanità e delle sue clausole che, in fondo, «si riducono tutte ad una sola cioè l’alienazione totale di ciascuno degli associati con tutti i suoi diritti a vantaggio della comunità». In questo modo il singolo aliena effettivamente la propria libertà individuale ma per ottenere i maggiori benefici derivanti dalla sua appartenenza alla collettività.
Con Hegel, che aveva attentamente studiato gli ulteriori sviluppi del concetto di alienazione presso gli illuministi e con particolare riguardo per Diderot, il termine assunse nuovi significati che investivano piani diversi: da quelli tradizionalmente appartenenti alla filosofia a quelli dei rapporti tra gli uomini nella società; qui la parola alienazione designa il processo di separazione degli uomini dal prodotto della loro attività.
La sinistra hegeliana approfondì questo argomento allargando la ricerca a nuovi settori della realtà. Feuerbach, per esempio, analizzò il problema dell’alienazione nel campo delle religioni sostenendo che l’idea di divinità era il risultato di un processo in cui gli uomini avevano idealmente isolato le loro migliori qualità per trasformarle in attributi divini, oggetto di adorazione e di devozione; così gli uomini avevano separato sé stessi dal prodotto della loro attività creativa facendo di questo l’entità lontana, grandiosa e onnipotente che ogni religione conserva tuttora al suo centro.
Moses Hess, a sua volta, studiò il fenomeno dell’alienazione a livello sociale ed economico: nella società capitalistica i lavoratori alienano sé stessi attraverso la vendita della propria forza-lavoro che si muta, come la divinità descritta da Feuerbach, in qualcosa d’altro, di diverso e di estraneo provvisto di una sua potenza che domina coloro che l ‘hanno creata.
Sulla base di questi studi considerati criticamente Marx elaborò il proprio concetto di alienazione che comprendeva le forme diverse del fenomeno nella sfera del lavoro, nell’ambito delle relazioni tra gli uomini e nell’immagine di se stessi che gli uomini costruiscono; in ogni caso il termine di alienazione mantiene il suo significato generale di separazione dall’uomo di ciò che materialmente e spiritualmente gli appartiene a vantaggio di qualcosa che si trova fuori dall’uomo stesso (Estraneazione).
Nella sfera del lavoro, l’alienazione si manifesta in primo luogo all’interno della natura stessa di questa attività che in luogo di essere lo strumento per soddisfare le necessità dell’uomo è un mezzo diretto a realizzare altri scopi e cioè il guadagno immediato; conseguentemente il prodotto del lavoro diventa un oggetto estraneo al lavoratore, non gli appartiene e contribuisce a costituire un mondo di oggetti regolati da leggi proprie e sfuggito al controllo di chi ha contribuito a costruirlo. In altri termini si è di fronte a un’espropriazione generalizzata dell’umanità a beneficio dell’oggetto merce al cui possesso è diretto ogni sforzo, in modo tale che la stessa vita interiore dell’individuo viene immiserita fino a uno stadio pressoché animalesco; solo qui «nelle sue funzioni bestiali, nel mangiare nel bere e nel generare, tutt’al più nell’avere una casa, nella sua cura corporale, ecc.» il lavoratore può sentirsi libero.
L’alienazione del lavoro è la forma più importante di alienazione sulla quale si fondano o alla quale si riconnettono tutte le altre forme. Nel lavoro alienato intelligenza e capacità di decisione vengono eliminati, il lavoratore compie meccanicamente le azioni necessarie alla produzione di oggetti che non gli appartengono e dei quali caratteristiche e destinazione sono state decise altrove senza la sua partecipazione e per finalità a lui estranee. Lo scopo dell’esistenza umana appare rovesciato: il lavoro non è più il mezzo attraverso il quale gli uomini realizzano sé stessi migliorando le condizioni materiali e spirituali della loro esistenza, ma un puro mezzo per sopravvivere; paradossalmente «il lavoratore vive soltanto per guadagnarsi da vivere».
La teoria marxiana dell’alienazione, a differenza delle precedenti riflessioni sull’argomento, colloca il fenomeno all’interno dei rapporti di produzione dell’attuale società che impediscono tra l’altro lo sviluppo armonico e globale dell’uomo, e spingono invece a forme di sviluppo umano irregolare e parziale alle quali soggiacciono anche se in modi e misure diverse gli stessi uomini che appartengono alle classi al potere. La fine dell’alienazione si potrà avere soltanto quando i presenti rapporti di produzione saranno superati.
Ampiamente ripresi dopo il ritrovamento dei Manoscritti economico filosofici del 1844, avvenuto negli anni trenta, i temi marxiani dell’alienazione sono stati oggetto di un gran numero di studi e di interpretazioni diverse, spesso collegate, appunto perché riguardanti la genesi della condizione attuale dell’esistenza umana, con le correnti dell’esistenzialismo contemporaneo.
Approfondimenti e arricchimenti della teoria dell’alienazione sono stati compiuti da vari studiosi e i,n particolare da quelli che nel loro insieme appartengono a quell’indirizzo di pensiero noto come hegelo-marxismo o marxismo occidentale. La teoria dell’alienazione è anche stata il luogo di incontro per confrontare le teorie di Freud con quelle marxiane e marxiste.

Crediti
 Autori Vari
 Dizionario enciclopedico marxista
  www.resistenze.org
  a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare di Torino
 Pinterest • Bordalo II Ecoscultura dell'artista portoghese • Lisbona, Portogallo



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