Processo mediante il quale i mezzi di produzione tendono a essere controllati da pochi «grandi» capitalisti, i quali vengono così a trovarsi nelle condizioni di poter influenzare in modo determinante la produzione e la distribuzione dei profitti. La specializzazione dei sistemi produttivi e le innovazioni tecnologiche sollecitate dalla concorrenza, sono la spinta all’aumento dei fondi a disposizione dei capitalisti, poiché sono le aziende più forti economicamente ad avere la possibilità di acquistare macchinari più efficienti e ad essere nelle migliori condizioni per un efficace andamento del processo di accumulazione.
Questo determina contemporaneamente la necessità di aumentare il volume dei mezzi di produzione a cui consegue un maggior profitto e l’impossibilità della sopravvivenza delle piccole imprese, che sono obbligate ad abbandonare il mercato e ad assoggettarsi o a lasciarsi incorporare dai grandi complessi. Ciò comporta la perdita di indipendenza del piccolo capitale: con la concentrazione del capitale, dice Marx, i capitalisti espropriano i capitalisti. La concentrazione del capitale, che non va confusa col processo di centralizzazione del capitale, è una delle tappe verso la formazione del capitale finanziario e del capitalismo monopolistico.
Durante la guerra, l'arte diventa una forma di resistenza e di espressione Art in the Time of War
Benedetto si ritirò dal mondo, con l'ignoranza di chi sa troppo bene, e con la sapienza di chi non vuol sapere.
La lode e il rimprovero, il guadagno e la perdita, il piacere e il dolore vanno e vengono come il vento. Per essere felici, restate fermi come un grande albero al centro di ogni turbine.
In tutte le decisioni relative ai fanciulli, di competenza delle istituzioni pubbliche o private di assistenza sociale, dei tribunali, delle autorità amministrative o degli organi legislativi, l'interesse superiore del fanciullo deve essere una considerazione preminente. Convenzione sui Diritti dell'Infanzia
Nel blocco cieco, mutilo e massiccio del secolo, Borges crea leggermente, vertiginosamente un'apertura: ci lascia intravedere ancora una volta lo sterminato mondo che sta dietro quello vero e senza il quale il mondo vero sarà presto un mondo spettrale. Il suo gesto è simile a quello della maga persiana che gettando grani d'incenso su un braciere «apriva nel fumo con le due mani una porta» - e per essa i prigionieri passavano nei giardini e nei boschi che credevano di avere dimenticato. Sotto falso nome
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