Terrorismo
Adozione di metodi violenti nella lotta politica. Il terrorismo è stato adottato sia nel corso di una rivoluzione dalla classe rivoluzionaria per mantenere il potere, sia come forma di ribellione individuale o di piccoli gruppi.

Nel corso della Rivoluzione francese il Comitato di salute pubblica presieduto da Robespierre, come il governo di ogni paese invaso da eserciti stranieri e dilaniato da congiure e sommosse, si affidò a una giustizia rapida e sommaria, tanto che il periodo fu chiamato Terrore e preso ad esempio di gestione «terroristica» del potere.

La classe operaia abbandonò il metodo del terrorismo individuale, che pure era stato una forma istintiva ancora primitiva e disorganizzata di lotta dei lavoratori, non appena fu in grado di realizzare forme superiori di organizzazione e di lotta, in seguito allo sviluppo della coscienza di classe e alla comprensione della necessità dell’organizzazione politica cfr. Engels, La condizione della classe operaia in Inghilterra.

Tutti i più importanti partiti di ispirazione marxista criticarono duramente ed espulsero dalle proprie organizzazioni gli esponenti che teorizzavano o praticavano il terrorismo, poiché la loro attività forniva un pretesto per la repressione alle classi dominanti e finiva quindi per costituire un freno allo sviluppo dell’azione politica dei lavoratori.

Il terrorismo restò, così, prerogativa delle correnti anarchiche e fu teorizzato in particolare da Bakunin. Nella Russia zarista il settore «nichilista» del populismo sviluppò negli ultimi decenni del 1800 un’intensa attività terroristica. Lenin affrontò il problema, distinguendo la necessità della repressione dei tentativi controrivoluzionari (Controrivoluzione) da parte della classe operaia nella società socialista, dai fenomeni di terrorismo individuale.

Esiste un’altra forma più recente di terrorismo, che consiste nell’attività di gruppi o centrali eversive, organizzati con la complicità dell’apparato statale borghese, autori di stragi o di omicidi politici, allo scopo sia appunto di terrorizzare i cittadini e di rendere plausibile il ricorso a misure eccezionali di repressione, sia di decapitare i movimenti progressisti dei loro migliori dirigenti. Nell’ultimo dopoguerra sono state aperte inchieste per fatti del genere a carico della mafia, di organizzazioni fasciste, della CIA, ecc.

Nella terminologia marxista esiste anche il termine terrorismo economico che indica l’attività di indiscriminata distruzione delle forze produttive messa in opera dalla borghesia quando si ritiene minacciata dalla crescita politica e organizzativa della classe operaia, oppure per piegare la resistenza della classe operaia stessa in occasione di importanti conflitti contrattuali. Attività di questo tipo sono, oltre alle speculazioni, le contraffazioni dei bilanci e dell’entità reale dei profitti, le serrate e le esportazioni massicce di capitali.


Crediti
 Autori Vari
 Dizionario enciclopedico marxista
  www.resistenze.org
  a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare di Torino
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Quotes per Autori Vari

Durante la guerra, l'arte diventa una forma di resistenza e di espressione  Art in the Time of War

L'illusione di poter muovere le cose, di manipolare le persone, quando invece l'unico potere di decisione non spetta mai al soggetto - supremazia del soggetto, sempre sopravvalutata rispetto a quella dell'oggetto - ma al suo inconscio a quello che è il suo volere più profondo e non apparente; chi finisce nella tela del ragno è lui ad averlo deciso o meglio il suo inconscio e non il ragno.

Chi tiene il neo e non lo vede, tiene la sorte e non lo crede.

La società borghese moderna... rassomiglia al mago che non riesce più a dominare le potenze degli inferi da lui evocate. Sono decenni ormai che la storia dell'industria e del commercio è soltanto storia della rivolta delle forze produttive moderne contro i rapporti moderni della produzione, cioè contro i rapporti di proprietà che costituiscono le condizioni di esistenza della borghesia e del suo dominio.  Karl Marx, Friedrich Engels

La lode e il rimprovero, il guadagno e la perdita, il piacere e il dolore vanno e vengono come il vento. Per essere felici, restate fermi come un grande albero al centro di ogni turbine.